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OSSERVATORIO SUL NORD EST - REGOLAMENTARE LA MOVIDA: OPINIONI DIVERSE IN RAGIONE DELL'ETÀ

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SULLE REGOLE PER LA MOVIDA LO SCONTRO È GENERAZIONALE
[di Natascia Porcellato]

C’è chi cerca il riposo dopo giornate calde e afose, chi lavora servendo locali affollati e chi passa serate spensierate con gli amici all’aperto: nel crocevia delle notti d’estate, gli interessi di coloro che abitano e frequentano i centri cittadini possono essere -e spesso sono- oggetto di tensioni. Ed è proprio sui rapporti tra residenti, titolari di locali e clienti delle “zone della movida” che si concentra l’Osservatorio sul Nord Est di oggi. Secondo le analisi di Demos, la maggioranza degli intervistati (54%) si schiera dalla parte dei residenti e del loro bisogno di riposo, mentre è il 38% a manifestare la propria vicinanza ai gestori di bar e ristoranti e il 9% si schiera con il diritto dei clienti dei locali al divertimento.

Come cambiano le sensibilità nei diversi settori sociali? Vediamo il fattore socioprofessionale. La comprensione verso le ragioni di chi gestisce locali pubblici proviene soprattutto da casalinghe (44%) e disoccupati (46%), anche se è tra liberi professionisti (60%) e studenti (61%) che questa si fa maggioritaria. All’opposto, l’idea che le tutele più ampie debbano essere rivolte a tutelare il diritto al riposo di chi vive nelle zone della movida appare popolare tra i pensionati (70%).

Guardando al fattore anagrafico possiamo precisare ulteriormente il profilo. In linea generale, vediamo che la sensibilità ai diritti dei residenti cresce all’aumentare dell’età dei rispondenti, mentre specularmente i giovani appaiono più vicini agli interessi dei gestori dei locali o dei clienti. Sono gli under-25, infatti, a mostrare la comprensione più ampia ai diritti di baristi e ristoratori (68%) e dei loro frequentatori (16%), e un orientamento simile è rintracciabile anche tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni, ugualmente schierati con gestori (53%) e avventori (14%). Anche tra le persone di età centrale rimane preponderante la vicinanza alle ragioni di chi lavora con la movida (49%), ma si fa più rilevante anche la sensibilità verso quelle dei residenti (45%). È a partire dai 45 anni, però, che questi ultimi ottengono la simpatia più ampia (57%), anche se è tra gli over-55 che questa cresce fino a raggiungere il 70%.

Come limitare i problemi legati alla movida? I nordestini si dividono tra chi ritiene sia efficace imporre degli orari di chiusura ai locali (40%) e quanti invece invocano una maggiore presenza delle forze dell’ordine (33%); meno efficaci, invece, vengono considerati gli interventi che proibiscono di bere in spazi pubblici (15%) o di vendere alcolici da asporto (12%).

Quali sono le soluzioni preferite dalle diverse generazioni? Adulti e anziani puntano innanzitutto sull’imposizione di orari di chiusura (rispettivamente, 53 e 50%), mentre tra i più giovani si impone l’idea che i luoghi debbano essere maggiormente presidiati dalle forze dell’ordine: la pensa in questo modo il 52% degli under-25 e il 51% delle persone tra i 35 e i 44 anni. È solo tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni -divisi tra chi vorrebbe orari di chiusura imposti (37%), una maggiore presenza di forze dell’ordine (32%) e l’estensione dei divieti di vendita e/o consumo di alcolici da asporto (nel complesso 30%)- che sembrano emergere le maggiori incertezze sulla ricetta giusta.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 13 e il 17 maggio 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.002 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.020), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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