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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA DIPENDENZA DAI SOCIAL RIGUARDA IL 28% DEI CITTADINI DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
DIPENDENTI DAI SOCIAL, UNO SU TRE LO AMMETTE
[di Natascia Porcellato]

“Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l’alcol o la morfina o l’idealismo”, diceva Carl Gustav Jung, e chissà se oggi il grande psicanalista svizzero aggiungerebbe Internet e i Social Network alla lista. Secondo i dati raccolti da Demos per l’Osservatorio Nord Est del Gazzettino, infatti, i segnali di malessere sembrano piuttosto evidenti: il 28% dei nordestini è disposto a condividere l’idea di passare troppo tempo sui social network, ma di non riuscire a farne a meno.

Una ricerca presentata da Demoskopica qualche mese fa ha lanciato l’allarme: in Italia, sarebbero oltre 1 milione e 100mila i giovani tra i 18 e i 35 anni a mostrare un alto livello di rischio per comportamenti preoccupanti legati all’uso/abuso dei social media. Per il Veneto, l’istituto di ricerca stima in 87mila il numero di giovani nella condizione di “High Addiction” da social media, 19mila e 700 in Friuli-Venezia Giulia e 22mila e 500 in Trentino-Alto Adige: nel complesso, dunque, i giovani a rischio di dipendenza da social arriverebbe a sfiorare i 130mila nel Nord Est.

I dati che vediamo oggi, però, forse suggeriscono di approfondire l’analisi anche per altre fasce d’età: dal punto di vista anagrafico, la questione tocca sicuramente i giovani, ma sembra riguardare anche una quota tutt’altro che irrilevante di persone di età centrale. La constatazione di passare troppo tempo sui social, ma di non poterne fare a meno, è fatta propria da un under-25 su due (50%) e dal 46% di quanti hanno tra i 25 e i 34 anni. I valori, però, si mantengono ampi anche tra le persone di età centrale (35-44 anni, 42%) e tra coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (34%). La percentuale scende al di sotto della media dell’area solo tra gli adulti (55-64 anni, 19%) e gli anziani con oltre 65 anni (6%).

L’analisi per professione conferma alcune tendenze osservate in quella per età, ma le precisa ulteriormente. L’ammissione di passare troppo tempo sui social network, ma di non essere in grado di farne a meno, riguarda la maggioranza degli studenti (52%) e dei disoccupati (58%), ma anche tra imprenditori e lavoratori autonomi (44%), operai e impiegati (entrambi 35%) si mantiene su valori superiori alla media dell’area. Intorno a questo valore, invece, ritroviamo liberi professionisti e casalinghe (ambedue 26%): è solo tra i pensionati, infatti, che l’adesione crolla al 6%.
Ma dopo il tempo passato sui social network: cosa rimane? Emergono in modo piuttosto evidente la noia (33%) e il vuoto (24%), seguiti dal divertimento (20%), mentre felicità e tristezza (entrambe 7%) precedono di poco il nervosismo (6%) e l’invidia (3%). Anche in questo caso, guardiamo a come cambiano questi sentimenti nelle diverse classi d’età. La noia sembra crescere tra i giovani tra i 25 e i 34 anni (39%) e gli anziani over-65 (37%), ma tra questi ultimi vediamo delle quote superiori alla media anche di tristezza (12%) e felicità (13%). Il senso di vuoto, invece, aumenta sensibilmente tra i giovani con meno di 25 anni (34%), insieme al divertimento (26%), ma al 10% rimane come compagnia, soprattutto, l’invidia.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 13 settembre 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.000 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.049), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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