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La fiducia nel Presidente Mattarella (27 novembre 2024)
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Valutazione della qualità amministrativa della Regione (21 novembre 2024)
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La famiglia oggi per il Nord Est (13 novembre 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA FAMIGLIA OGGI PER IL NORD EST
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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COS’È UNA FAMIGLIA OGGI? BASTA CONDIVIDERE LA CASA [di Natascia Porcellato]
Dove c’è famiglia c’è casa oppure dove c’è casa c’è famiglia? Secondo i dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la netta maggioranza dei nordestini (64%) pensa che per identificare una famiglia basta che ci sia una convivenza, mentre la quota di chi ritiene sia necessario sposarsi, che sia in Chiesa (13%) o in Municipio (22%), non va oltre il 35%.
È guardando alla serie storica, però, che possiamo apprezzare il cambiamento che ha interessato la società nordestina in meno di vent’anni. L’idea che per essere una famiglia bisogna sposarsi, che sia di fronte al Sindaco o al Prete, passa dal 54% del 2008, al 46% del 2015 per arrivare oggi al 35%: complessivamente, la diminuzione è di 19 punti percentuali. Parallelamente, si è imposta nel senso comune il binomio convivenza=famiglia: dal 44% registrato nel 2008, siamo passati per il 53% del 2015 fino all’attuale 64%, con un saldo positivo di 20 punti percentuali in sedici anni. Quella che abbiamo osservato nel tempo, dunque, è una netta inversione di tendenza. Ma in quali settori resiste l’idea che una famiglia nasca quando è pronunciato un “fatidico sì” di fronte a un’Autorità e dove si è innestata la convinzione che basti condividere un tetto?
Se analizziamo il fattore anagrafico, osserviamo che è solo tra gli over-65 che resiste una (ampia: 61%) maggioranza che ritiene necessario essere sposati per potersi dire famiglia. In tutti gli altri settori, prevale l’idea che basti convivere, pur con intensità diverse: si fermano intorno alla media dell’area gli under-25 (63%), mentre un consenso superiore è rintracciabile tra quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (69%) e tra gli adulti (68%), anche se è tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (81%) e tra le persone di età centrale (86%) che ritroviamo le adesioni più ampie.
Guardiamo ora al fattore religioso. È tra quanti non sono praticanti che si impone in modo più netto (86%) l’idea che una famiglia è “laddove c’è casa”. Anche tra coloro che vanno a Messa saltuariamente questa posizione mantiene la maggioranza assoluta (66%), mentre è tra quanti vi si recano assiduamente che le posizioni cambiano in maniera radicale: in questo caso, la maggioranza ritiene che sia necessario sposarsi (66%), mentre chi accetta la convivenza come sinonimo di famiglia non va oltre il 32%.
Consideriamo, infine, l’influenza della politica. L’atteggiamento più aperto verso le convivenze sembra provenire dai sostenitori dei partiti minori (75%) e da quanti si rifugiano nella zona grigia dell’incertezza e della reticenza (71%), mentre intorno alla media dell’area ritroviamo i sostenitori della Lega e del Pd (rispettivamente, 67 e 62%, ma tra gli stessi si fanno anche più numerosi coloro che vorrebbero un matrimonio, di qualsiasi natura, 27-29%). All’opposto, che occorra sposarsi per essere famiglia è opinione preponderante di quanti guardano a Forza Italia (51%). Tra gli elettori di FdI e M5s, invece, la maggioranza considera sufficiente una convivenza (54-55%), ma tra di loro sembra acquisire una popolarità superiore alla media l’idea che una famiglia sia laddove si è tenuto un matrimonio, meglio se religioso (22-23%).
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 13 settembre 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.000 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.049), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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