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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA FIDUCIA NEL PRESIDENTE MATTARELLA
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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STABILE A NORD EST LA FIDUCIA NEL PRESIDENTE MATTARELLA [di Natascia Porcellato]
Ad oggi, sono 3.585 giorni di Sergio Mattarella: tanto ci separa da quel 3 febbraio 2015 che l’ha visto diventare inquilino del Quirinale, e che ne fanno il Presidente più longevo della storia della Repubblica. Come accadde già a Napolitano, anche Mattarella è stato chiamato dal Parlamento ad un secondo mandato ma, nel rapporto con il Nord Est, i due Presidenti hanno sviluppato percorsi piuttosto diversi: per ricostruirli, guardiamo ai dati dell’Osservatorio sul Nord Est che Demos cura per Il Gazzettino.
Partiamo da Giorgio Napolitano. Sono tre le fasi in cui possiamo suddividere il rapporto di fiducia tra il Nord Est e il Presidente Napolitano. La prima, che va dal 2006 al 2008, è caratterizzata dalla cautela: in quella fiducia che oscilla tra il 58 e il 65% si intravvede tutto il peso del momento della sua elezione, avvenuta con i soli voti del centrosinistra, e quindi vissuta con sospetto da un’area tradizionalmente di centrodestra come questa. Tra il 2009 e il 2011, però, il Presidente dedica proprio al Nord Est un’attenzione tutta speciale, fatta di presenza, dialogo ed empatia, e il consenso cresce: 73% nel 2009, 82% nel 2010, 79% nel 2011. Nella terza fase, quella del secondo mandato, si scava una nuova distanza tra i nordestini e Napolitano: una crisi di gradimento lo porterà fino al 49% del 2014, la quota di fiducia più bassa registrata per un Capo dello Stato. Sono, questi, anni di crisi economica, che deprime anche i sentimenti dei cittadini rispetto alle istituzioni, ma soprattutto sono anni di grande crisi politica, tra Governi tecnici e antipolitica dilagante.
Il (primo) settennato di Mattarella, nel 2015, inizia con un promettente 71%, che però rapidamente scende prima al 62%, nel 2016, e poi al 51%, nel 2017: la tempesta populista che aveva imperversato negli ultimi anni di presidenza di Napolitano continua a infuriare, e si abbatte anche sul nuovo inquilino del Quirinale. Le Politiche del 2018, però, mutano il clima, consentendo anche alla fiducia nel Presidente di tornare a crescere: il consenso risale al 58% per poi stabilizzarsi, nei tre anni successivi, tra il 63 e il 69%. Il (secondo) settennato di Mattarella, che mette un ulteriore sigillo all’incapacità della politica, inizia così com’era cominciato il primo, con un gradimento che nel 2022 varia tra il 70% di febbraio e il 66% di novembre, per poi stabilizzarsi, negli ultimi due anni, intorno al 63%.
Sembra essere diventata una fiducia quieta, quella tributata oggi al Presidente Mattarella, che da quasi dieci anni costituisce l’unico riferimento stabile in un mondo di rapidi mutamenti. Ma come si declina nei diversi elettorati?
Il gradimento verso il Capo dello Stato tende crescere tra quanti guardano a Forza Italia (74%) o alle formazioni minori (68%), anche se è tra gli elettori del Partito Democratico che si fa pressoché totale (96%). Non lontano dal valore medio, invece, si fermano quanti sono vicini alla formazione del Presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia, o si rifugiano nell’area dell’incertezza (entrambi i settori 60%), mentre è tra gli elettori del Movimento 5 Stelle (42%) e Lega (28%) che osserviamo la maggiore lontananza.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 13 settembre 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.000 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.049), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.agcom.it
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