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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL RISPARMIO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SI TORNA A RISPARMIARE E CI SI INDEBITA DI MENO
[di Natascia Porcellato]

Nord Est diviso nel rapporto con il risparmio: secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, infatti, la percentuale di intervistati che nel corso dell’ultimo anno ha messo da parte dei soldi si attesta al 32%, il 44% ha solo tirato avanti e il 24% ha eroso quanto già accantonato nel tempo e/o ha chiesto dei prestiti. Guardando alla serie storica di cui dispone l’Osservatorio sul Nord Est, inoltre, possiamo vedere come è cambiata nel corso del tempo la consistenza di questi tre orientamenti. Rispetto al 2012, sono più che raddoppiati i risparmiatori (dal 15 al 32%), mentre parallelamente sono diminuiti quanti hanno tirato avanti (-6 punti percentuali) e, in misura ancora più marcata, chi ha consumato riserve precedenti o soldi derivanti da prestiti (-11 punti percentuali). Certo, il 2012 è un anno particolarmente sensibile: in quella fase, infatti, si stavano dispiegando nell’area gli effetti della crisi finanziaria mondiale partita dal fallimento di Lehman Brothers. Ma anche guardando al 2004 è rintracciabile una crescita della propensione al risparmio (+12 punti percentuali), così come la parallela diminuzione di chi si fa bastare quello che ha e di quanti consumano quanto già accantonato o si indebitano (rispettivamente, -8 e -4 punti percentuali).

Come si caratterizzano dal punto di vista sociale questi orientamenti? I risparmiatori sono in misura maggiore giovani (55%), persone tra i 25 e i 34 anni (44%) o di età centrale (38%). Dal punto di vista socioprofessionale, invece, è tra gli impiegati, i tecnici e i funzionari che possiamo rintracciare una più marcata attitudine al risparmio (48%), anche se è tra gli studenti che si raggiunge la quota più ampia (55%).

Quanti si limitano a tirare avanti, invece, sono in misura maggiore adulti (48%) e anziani con oltre 65 anni (60%), mentre guardando alle professioni emerge una presenza superiore alla media di casalinghe (47%) e pensionati (60%).

La componente che ha eroso i propri risparmi e/o è ricorsa a dei prestiti, invece, mostra una presenza superiore alla media di giovani tra i 25 e i 34 anni (30%) e di quanti hanno tra i 55 e i 64 anni (28%). Professionalmente, invece, le maggiori tensioni provengono da operai (31%) e disoccupati (37%), liberi professionisti e casalinghe (entrambi 29%), imprenditori e lavoratori autonomi (37%).

D’altra parte, insieme al lavoro, la parsimonia è uno dei principali tratti identitari dell’area. La propensione al risparmio, infatti, si è storicamente posta al centro di queste comunità, alimentando la nascita di istituzioni come i crediti cooperativi, le banche popolari e le casse rurali. Questi enti hanno contribuito a canalizzare il risparmio privato verso gli investimenti produttivi, supportando lo spirito imprenditoriale e il consolidamento di una rete di imprese dinamica e diffusa nel territorio. Il ritorno al risparmio, dunque, è di per sé una buona notizia. Occorre, però, anche tenere presente un dato pubblicato qualche settimana fa su queste pagine: il 40% dei nordestini ha solo vaghi concetti di economia e finanza. Favorire una maggiore educazione finanziaria, che consenta una gestione più consapevole degli accantonamenti da parte dei risparmiatori, appare quantomai urgente.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 9 e il 13 settembre 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.000 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.049), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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