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ALTRE RICERCHE - ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2008

Indagini e approfondimenti sull'evoluzione dell'opinione pubblica e sulle dinamiche politico-elettorali in Italia.
TRA ROMA E VICENZA
[di Ilvo Diamanti]

IL BILANCIO DELLE AMMINISTRATIVE 2008
[di Fabio Bordignon]

La chiusura della stagione elettorale 2008, con i ballottaggi di domenica, ha offerto una ulteriore conferma dello spostamento a destra del paese. Molte amministrazioni comunali sono transitate da centrosinistra a centrodestra, che si aggiudica la sfida più rilevante dal punto di vista simbolico e sostanziale: quella per il Campidoglio. In controtendenza i risultati registrati in alcune significative realtà del Nord: su tutte Sondrio e Vicenza, strappate dal centrosinistra.
Elezioni provinciali. Nelle nove amministrazioni provinciali al voto, si partiva da una situazione di 5 a 4 per il centrosinistra. L'esito della consultazione consegna un risultato inverso, determinato, tuttavia, da un solo cambio di maggioranza. E' Foggia, dove la poltrona di presidente passa a centrodestra, l'unica provincia a cambiare colore politico. Pd e alleati si confermano a Massa Carrara, Roma, Benevento e Vibo Valentia. Il centrodestra conserva invece le province di Asti, Varese, Udine e Catanzaro. L'equilibrio, nelle province, rimane comunque ampiamente favorevole al centrosinistra, che, ad oggi, ne governa ben 78 su 105 - escludendo dal computo Aosta, Bolzano e le province di nuova costituzione che non hanno ancora eletto i propri rappresentanti.
Il voto nei comuni maggiori. Il bilancio del voto nei comuni che superano i 15 mila abitanti propone un vero e proprio "ribaltone". Da una situazione di 47 a 22 in favore del centrosinistra, per quanto riguarda le amministrazioni uscenti, si passa ad un quadro quasi capovolto. Il centrodestra mantiene 17 dei 22 municipi di partenza, mentre ne strappa ben 29 alla coalizione avversaria. Lo score finale propone, quindi, un risultato di 46 a 24 per lo schieramento berlusconiano (con un comune in mano alle "terze forze"). Se concentriamo l'attenzione sui 10 comuni capoluogo al voto nel 2008, il consuntivo finale mostra rapporti di forza sostanzialmente equivalenti a quelli di partenza. Ma il dato generale nasconde consistenti flussi interni: il bilancio rimane di 6 a 4 per il centrosinistra (che conserva i comuni di Pescara, Udine, Massa e Pisa), ma in entrambi i campi si verificano perdite di assoluto rilievo. Il centrosinistra viene sconfitto a Brescia e, soprattutto, a Roma: il risultato più eclatante uscito dal ballottaggio, la sconfitta simbolicamente più rilevante per la coalizione guidata da Veltroni. Allo stesso tempo, il centrodestra - che si conferma a Treviso e Viterbo - "cade" in significative realtà del Nord Italia. Si tratta di alcune fra le principali capitali della destra e, nello specifico, del leghismo. Sia a Sondrio che a Vicenza, il candidato del PdL esce infatti sconfitto dal confronto con due ex-primi cittadini (Alcide Molteni, nella città lombarda; Achille Variati, nel capoluogo berico).
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