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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI

La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica.
PD PRIMO, FDI INSEGUE IL PAESE IN ATTESA DEL NUOVO PRESIDENTE
[La Repubblica, 27 dicembre 2021]

Alla vigilia del nuovo anno, l'incertezza verso il futuro sembra diffusa. Anche sul piano politico. Da mesi, infatti, si assiste a un sostanziale "equilibrio instabile", confermato dal sondaggio di Demos, condotto nei giorni scorsi. PD, Fd'I e Lega, infatti, sono stimati intorno al 20%. Tutti in lieve crescita. Il PD, peraltro, si conferma davanti agli altri, con il 20,7%.

I Fd'I superano, di poco, il 20%. Mentre la Lega risale fino al 18,8%. E il M5S si ferma al 16%. Così si ripropone lo scenario di un "Paese sospeso". O meglio: "in attesa". Del Presidente. A circa un mese dalla convocazione del Parlamento in seduta comune, i candidati possibili - e probabili - sono, com'è noto, due. L'attuale Capo del governo, Mario Draghi. E Silvio Berlusconi, sostenuto dal Centro- Destra, in modo non molto con-diviso. Intorno alla candidatura di Draghi, peraltro, vi sono posizioni diverse. Non perché vi siano dubbi sulle sue "qualità". Al contrario. Perché la sua elezione al Quirinale significherebbe spostarlo da Palazzo Chigi. Dove il suo ruolo è importante. Infatti, è difficile "rimpiazzarlo" con figure altrettanto autorevoli. Inoltre, la "svolta presidenziale" potrebbe aprire una nuova stagione elettorale. Che molti, fra gli attuali "eletti", temono. Tanto più dopo la riduzione dei parlamentari di circa un terzo, approvata due anni fa e confermata dal con-seguente referendum costituzionale.

Così, anche fra gli elettori prevale un clima di "attesa". Che favorisce la stabilità. In contrasto con le tendenze osservate negli ultimi anni. Alle elezioni legislative del 2018, infatti, il M5S aveva sfiorato il 33%, mentre, l'anno dopo, alle Europee la Lega aveva superato il 34%. In entrambe le occasioni, il PD si era "ancorato" intorno al 20%. Una misura confermata in questa fase. Perché mantiene una base radicata, per quanto ridimensionata, nella società e nel territorio. Come si è visto alle elezioni amministrative, nello scorso autunno.

Nello stesso periodo, si è assistito alla crescita dei Fratelli d'Italia (Fd'I), oggi di poco oltre il 20%. Davanti alla Lega. Alla quale, hanno sottratto consensi negli ultimi anni. Da quando, cioè, la Lega si è spostata decisamente a Destra. E negli ultimi mesi, dopo che i Fd'I sono rimasti gli unici all'opposizione, Dietro ai tre partiti maggiori, resiste - o, forse, "esiste" ancora - il M5S. Stabile, intorno al 16%, negli ultimi mesi. E, dunque, dimezzato, rispetto alle elezioni politiche. Mentre più lontano, poco sotto all'8%, c'è Forza Italia. Oggi, "polo presidenziale" del Centro-Destra. Più in basso, si posiziona Azione di Calenda, attestata sul 3%. Quindi, poco sopra il 2%, ci sono Sinistra Italiana, in lieve crescita, +Europa e Italia Viva, entrambe in lieve calo.

Si tratta, dunque, di un quadro sostanzialmente stabile e frammentato. Con due riferimenti - per quanto incerti. Il PD, guidato da Enrico Letta, e i Fd'I, di Giorgia Meloni. Oltre a Mario Draghi, ovviamente. Unico leader con-diviso, in senso letterale. In quanto "confine" dell'attuale maggioranza di governo.

La stabilità degli attuali "equilibri", peraltro, è segno di "instabilità". Perché restituisce a tutti i soggetti politici un ruolo importante e, talora, determinante. Come ha mostrato e dimostra ancora Matteo Renzi, in grado di far cadere il governo, un anno fa, e, oggi, di condizionare la scelta del futuro Presidente, nonostante la base ridotta di Italia Viva, il suo "partito personale". Questo "squilibrio" appare tanto più evidente e critico se si riflette sul grado di rappresentanza del Parlamento nella società. Visto che questo Parlamento è stato eletto nel 2018. Quasi 4 anni fa. In un'altra epoca. Non solo "politica". Perché, oltre all'attesa del nuovo Presidente, sull'atteggiamento dei cittadini, oggi grava la "minaccia", sempre più "minacciosa", del Virus. Il Covid. Che ha ripreso a riprodursi in modo rapido e pesante. Infatti, nonostante il freno opposto dalle vaccinazioni, il bilancio del contagio, dei ricoveri e delle vittime, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, ha ripreso a crescere rapidamente. Alimentato, come in passato, da comportamenti sociali rischiosi e arrischiati, per reazione alla stanchezza di fronte al confinamento e alla solitudine. Nel frattempo, si stanno diffondendo nuove varianti virali. Ultima: Omicron. Perché, mentre noi cerchiamo di adattarci al Virus e di contrastarlo, il Virus, a sua volta, si adatta a noi. Contrasta e aggira i nostri metodi anti-virus.

Alla vigilia del nuovo anno, dunque, il "futuro prossimo" appare oscuro a gran parte dei cittadini. Quanto il passato (più o meno) prossimo. E, nel sondaggio di Demos, 8 italiani su 10 escludono che nel 2022 la pandemia finirà. Per realismo, più che per pessimismo. Così, negli orientamenti sociali e politici prevale un sentimento di incertezza. E di attesa. Insomma, domani è un altro giorno. Si vedrà.

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