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ULTIME MAPPE |
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Mani pulite addio più di un italiano su due crede al teorema dei giudici politicizzati (13 gennaio 2025)
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La sordina sui migranti mai così invisibili la politica ne parla per soffiare sulle paure (6 gennaio 2025)
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La Tangentopoli infinita per un italiano su due restiamo il Paese dei corrotti (9 dicembre 2024)
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Contro l’autonomia sei italiani su dieci e anche al Nord adesso dicono no (25 novembre 2024)
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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI
La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica. |
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DRAGHI IL MIGLIORE, SALVINI IL PEGGIORE. GLI ITALIANI E I LEADER NEL 2021 [La Repubblica, 2 gennaio 2022]
Il 2022 è appena cominciato, ma continuiamo (io, almeno, continuo) a guardare indietro. E intorno. Per capire cosa resterà, del nostro passato prossimo. In particolare: "chi". Quali personalità hanno lasciato e lasceranno un segno, nell'anno passato e in quello che verrà. A questo fine, abbiamo preparato un sondaggio, condotto da Demos, per capire quali siano i leader "migliori" e "peggiori, secondo gli italiani, In ambito nazionale e inter-nazionale. D'altronde i partiti e le istituzioni sono ormai, da tempo, "personalizzati". Riassunti e identificati dai loro leader. In qualche misura, "Presidenzializzati".
Svolgiamo questa indagine da molti anni. Ma "quest'anno" fornisce un'immagine nota. "Già vista". E quindi prevedibile e "pre-vista". L'immagine di Mario Draghi. Definito il "migliore", sulla scena nazionale, dal 27% degli italiani "intervistati". Ma anche in ambito internazionale, secondo il 20%. In entrambi i "contesti", agli occhi degli italiani, la sua prevalenza appare evidente. Ma, rispetto all'anno scorso, soprattutto a livello internazionale. Sicuramente perché il suo rapporto con le istituzioni finanziarie e politiche europee pesa ancora molto. Mario Draghi costituisce, dunque, "il" riferimento. Queste indicazioni risultano particolarmente significative perché espresse spontaneamente dagli intervistati. Con domande "aperte". Senza liste di nomi pre-disposte.
Dietro a Draghi, nello scenario italiano, troviamo Giuseppe Conte. Che, un anno dopo le dimissioni - forzate - del suo governo, dispone ancora di un sostegno rilevante: 17%. Molto superiore, rispetto a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e allo stesso Presidente Mattarella. Un "garante", che ha sempre evitato di "apparire", in modo eccessivo. Anche nel discorso di fine anno - e di fine mandato - ha preferito parlare "agli" italiani, più che di se stesso. In particolare, ai giovani, "che sono il futuro, ma soprattutto il presente".
Giuseppe Conte mantiene un buon indice di gradimento (5%) anche tra le figure politiche in ambito "internazionale". Superato da Angela Merkel, molto apprezzata dagli italiani anche un anno fa. Dietro a Merkel e Conte vi sono la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il Presidente degli Usa, Joe Biden. Mentre il suo pre-decessore, Donald Trump, continua a concentrare l'attenzione "negativa". Come un anno fa. Quando, però, non aveva rivali. Era il "peggiore". Seguito, a larga distanza, da Matteo Salvini. Anche quest'anno Salvini continua ad essere valutato in modo critico, dagli italiani. Come Boris Johnson e lo stesso Biden. Che è l'alternativa a Trump e, dunque, "l'altra faccia degli Usa". I giudizi della scena internazionale, però, risultano di "misura limitata". A conferma di un certo distacco dal mondo, da parte degli italiani
Matteo Salvini, tuttavia, si conferma il leader che concentra i giudizi negativi, in Italia. Espressi da quasi un quarto degli italiani. Nonostante partecipi a una maggioranza di governo, quasi unanime. Dietro a lui, nella classifica dei peggiori, c'è Matteo Renzi. Che "non piace" al 16% degli intervistati. Molto più rispetto all'anno scorso. Tuttavia, il "peggioramento" dell'immagine non implica, necessariamente, un peggioramento del ruolo. Al contrario. Perché, in politica (e non solo), la figura del "nemico" è "importante". La politica, infatti, è, da sempre, attraversata da "muri". Così, se l'anno scorso, Renzi appariva un "muretto", oggi la sua immagine è cambiata. Nonostante il peso elettorale limitato (stimato intorno al 2%), ha contribuito a scelte importanti, in Parlamento e in ambito politico. Provocando la crisi del governo Conte II, un anno fa. E orientando, subito dopo, la scelta del successore. Per questa ragione, la centralità di Mario Draghi, sulla scena politica nazionale, continua ad essere con-divisa da due leader che, ufficialmente, lo sostengono. Ma, nella percezione degli italiani, giocano un ruolo "alternativo": i due Mattei, Salvini e Renzi. Che vengono percepiti come "problemi", per il Presidente (del Consiglio). "Opposizione di fatto", in misura assai superiore rispetto alla leader dell'unico partito apertamente "all'opposizione". Giorgia Meloni.
È, peraltro, interessante osservare anche chi è "fuori classifica". In particolare, Silvio Berlusconi. Che, in questi giorni, viene evocato, come possibile candidato Presidente del Centro-Destra. Forse, proprio perché è meno "appariscente". E quindi potrebbe "ri-apparire". Tuttavia, oggi, Mario Draghi costituisce il riferimento principale del sistema politico italiano, del 2021. Evocato, non per caso, da autorevoli riviste internazionali. Peraltro, Il 2022 si aprirà con l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Un passaggio critico, che vedrà Draghi protagonista. Comunque vada. Tuttavia, la centralità di Draghi, "leader senza partito" a capo di una maggioranza di quasi tutti i partiti, costituisce anche un rischio per il sistema politico italiano. Perché è difficile immaginare cosa avverrà dopo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Chiunque sia.
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