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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST E SOCIAL

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NORD EST SEMPRE PIÙ SOCIAL. 7 SU 10 HANNO UN PROFILO
[di Natascia Porcellato]

Facebook sembra essere il più popolare, ma è su Tik Tok che gli utenti passano la maggior parte del tempo; Whatsapp è il più utilizzato -e il preferito-, ma Instagram rimane il più rilevante per il popolo degli influencer, e LinkedIn il luogo in cui le reti si declinano sul piano lavorativo: questo è solo un piccolo spaccato del ricco e complesso mondo dei social network di cui anche i nordestini fanno parte sempre più. Secondo i dati dell’Osservatorio sul Nord Est di Demos, oggi è il 69% degli intervistati ad avere un profilo social: rispetto al 2019, quando la stessa quota si fermava al 54%, l’incremento è di 15 punti percentuali.

Quali settori appaiono più social? Analizziamo l’influenza dell’età: fino ai 54 anni, con tassi che variano tra il 92 e il 100%, l’adesione è pressoché totale, ma anche la maggioranza delle persone che hanno tra i 55 e i 64 anni (62%) ha un profilo virtuale. È solo tra gli anziani con oltre 65 anni, infatti, che la quota scende bruscamente (23%), mettendo pienamente in luce il divario generazionale che questi strumenti hanno creato.

Guardando al livello di istruzione, invece, possiamo vedere che sono in misura maggiore quanti sono in possesso di un diploma (86%) o una laurea (89%) a disporre di profili sui social network, mentre tra quanti hanno conseguito al massimo la licenza media la percentuale, pur mantenendosi consistente, si ferma al 54%.
Infine, consideriamo l’influenza della condizione socioprofessionale. Coerentemente con quanto osservato per età, a disporre di almeno un profilo sui social network è la totalità degli studenti (100%), mentre all’opposto sono i pensionati (23%) i meno propensi a costruire una loro identità virtuale. Nel mezzo, emerge la trasversalità che caratterizza questo tratto: ad avere un profilo social, infatti, è la stragrande maggioranza di liberi professionisti (88%) e operai (87%), disoccupati (91%) e impiegati (94%), imprenditori e lavoratori autonomi (87%). Tra le casalinghe, invece, la propensione a dotarsi di un’identità virtuale, pur interessando la maggioranza assoluta, scende sotto la media dell’area (60%).

In estrema sintesi, possiamo dire che una parte preponderante di nordestini ha una vita on-line che procede insieme a quella off-line. In questo parallelismo, però, c’è il pericolo delle “bufale”, come abbiamo sperimentato in maniera massiva nel periodo in cui infuriava la pandemia da Covid-19. Ma in che misura le fake news sono percepite come un rischio per la democrazia? Una minoranza, per quanto non trascurabile (23%), pensa che la loro esistenza e circolazione in Rete non sia una minaccia reale, mentre sono quasi tre nordestini su quattro (73%) a pensare che l’influenza che queste notizie false possono avere sulle persone e il voto sia un rischio per la democrazia, pericolo che viene percepito in maniera massiccia sia da chi ha una familiarità diretta con Internet e i social (72%), sia da chi non ne ha (77%).

D’altra parte, il teorema di Thomas ammonisce: “se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”. E che le definizioni siano sociali o social, è nel mondo concreto che vediamo le loro conseguenze.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 13 e il 17 maggio 2024 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.002 persone (rifiuti/sostituzioni: 3.020), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,10% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

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