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OSSERVATORIO SUL NORD EST - L'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA PERCEZIONE DELL'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA
[di Fabio Bordignon]

La serie storica proposta dai dati dell’Osservatorio sul Nord Est mostra un andamento inequivocabile. L'atteggiamento della popolazione nordorientale, circa il percorso di estensione dell'alleanza continentale, è fortemente peggiorato, nel corso degli ultimi tre anni. Nel 2005, prima dell'ultimo allargamento (il sesto, in ordine di tempo), la candidatura di Romania e Bulgaria incontrava il favore della maggioranza assoluta della popolazione: il 57-58%. Ancora nel gennaio 2007, all'indomani della loro entrata nel club continentale, il dato, seppur in leggera flessione, rimaneva sopra la soglia del 50%. L'ultimo anno, tuttavia, ha visto una riduzione molto sensibile del numero di favorevoli, che oggi sono diventati minoranza, nella società. "Tiene" maggiormente la Bulgaria, cui guarda comunque con favore il 47% degli intervistati. Per la Romania, invece, il dato crolla addirittura al 40%, mentre una maggioranza assoluta (il 53%) giudica negativamente la presenza di Bucarest nel gruppo dei 27.
Risulta quasi immediato ricollegare i cambiamenti appena descritti al nuovo raffreddamento del clima d'opinione italiano attorno al tema dell'immigrazione (certificato, nei mesi scorsi, anche dai dati dell'Osservatorio). In particolare, il succedersi di fatti di cronaca nera con protagonisti cittadini romeni sembra avere determinato un aumento dell'ostilità verso questo paese, portando una componente non trascurabile a rivedere le proprie posizioni sul recente ingresso nell'Ue. Lo stesso ministro dell'Interno Roberto Maroni, del resto, sta studiando delle misure speciali volte ad arginare i flussi verso l'Italia dei nomadi (perlopiù di origine romena) - e, nei giorni scorsi, non si è fatta attendere la reazione di Bucarest.
Queste dinamiche, allo stesso tempo, influiscono inevitabilmente sul giudizio circa l'opportunità di nuovi ingressi. Nel caso della Turchia, non si tratta di un elemento di novità. Le perplessità coinvolgevano, già in passato, una porzione consistente di cittadini. I favorevoli, nel 2005, si fermavano al 40% della popolazione: oggi scendono ancora, per fermarsi al 31%, mentre i contrari superano le sei persone su dieci (61%). Improntato a grande cautela appare anche il sentimento sociale nei confronti della Repubblica di Macedonia: i pareri positivi all'ingresso si fermano, in questo caso, al 40%.
Completamente diverso appare, per converso, il modo di porsi dei cittadini nei confronti della vicina Croazia. Nel caso del paese balcanico, infatti, il dato si presenta stabile, e stabilmente favorevole, in tutti e tre i sondaggi condotti da Demos. I due terzi delle persone interpellate appoggiano la candidatura croata, con una riduzione di appena due punti rispetto al 2007. I contrari si attestano invece al 28%, cui si aggiunge un 6% di persone ancora titubanti sulla prospettiva croata all'interno dell’Ue.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 17 e il 21 gennaio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1048 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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