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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST FAVOREVOLE ALLE «RONDE»

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PER LE RONDE A NORD EST FAVOREVOLI SEI SU DIECI
[di Fabio Bordignon]

Sei persone su dieci, nelle regioni del Nord Est, approvano l'istituzione delle ronde di "osservatori volontari". E' un'ampia maggioranza, tra gli intervistati da Demos per Il Gazzettino, a gradire la norma contenuta nel pacchetto varato lo scorso luglio dal Governo. In prima fila i sostenitori della Lega, soggetto "ispiratore" delle ronde, nell'applaudire la nuova legge. Ma è l'intero fronte della maggioranza a comporre il blocco del "sì", con gli elettori del PdL schierati a fianco degli alleati.
Un sondaggio realizzato a livello nazionale all'inizio di quest'anno, quando il dibattito sulla regolamentazione delle ronde è entrato nel vivo, rilevava poco sotto il 60% la quota di favorevoli. Non desta stupore, dunque, che il dato (a provvedimento licenziato dal parlamento) si attesti ancora più in alto nell'area nord-orientale, toccando il suo punto massimo nel Veneto, "patria" della Lega e principale serbatoio del voto "verde". Tra i cittadini della regione, consultati dall'Osservatorio sul Nord Est, a vedere di buon occhio questa forma di auto-gestione dell'ordine pubblico - seppur oggi istituzionalizzata e controllata dalle prefetture - sono quasi due persone su tre, mentre si scende sotto il 60% sia in Friuli-Venezia Giulia (59%) che (soprattutto) in provincia di Trento (53%).
Finora, per la verità, l'effetto di mobilitazione generato dalle nuove norme è parso molto limitato. Nei mesi successivi al varo della legge, infatti, le richieste di iscrizione all'albo dei volontari della sicurezza sono state pochissime: solo una, finora, nelle province del Nord Est. Il consenso che si registra attorno al provvedimento conferma, nondimeno, un clima di persistente fibrillazione attorno al tema della criminalità ("comune" o "micro"), confermato anche dai dati dell'Osservatorio pubblicati due settimane fa. I temi della criminalità e dell'immigrazione, tutt'ora fortemente intrecciati nella percezione delle persone, continuano a rimanere ai primi punti dell'agenda di governo suggerita dai cittadini.
A guardare con maggiore sospetto l'istituzione delle ronde sono, coerentemente con il ruolo di ferma opposizione assunto in aula, gli elettori di centro e centro-sinistra, mentre nella frazione di intervistati più vicina al Carroccio la legge mette d'accordo nove intervistati su dieci (di fatto, quasi la totalità). Sebbene sia stato il partito di Bossi (e Maroni), sulla scia delle esperienze locali, a invocare una cornice legislativa per le ronde, anche gli elettori del PdL si schierano a fianco del partner di governo. L'80%, tra chi destina il proprio voto al Popolo della Libertà, giudica positivamente il coinvolgimento di cittadini volontari nella gestione dell'ordine pubblico.
Se disarticoliamo il dato a partire dalle principali variabili socio-demografiche, il consenso più esteso proviene dai comuni di dimensioni più piccole (66%, nei centri che non superano i 15 mila abitanti), dalle classi d'età "medio-basse" (in particolare tra i 25 e i 44 anni), dalle donne molto più che dagli uomini (71%, nel sottocampione femminile, contro il 55% di quello maschile). Questa differenza di genere appare trainata soprattutto dal dato, molto superiore alla media, registrato tra le casalinghe (74%), il cui favore è superato solo dai lavoratori autonomi (77%) e pareggiato dagli operai (74%).
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 1 e il 3 settembre 2009. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1026 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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