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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E L'USO DI SMARTPHONE E TABLET

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SMARTPHONE E TABLET, NORD EST "MAI PIÙ SENZA"
[di Natascia Porcellato]

Smartphone e tablet sempre più diffusi (e irrinunciabili) in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento. Guardando ai dati presentati oggi da Demos all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, emerge chiaramente come questi strumenti tecnologici si siano rapidamente diffusi negli ultimi anni, tanto da coinvolgere oggi il 56% dei nordestini. Questa popolarità, inoltre, sembra stia creando un nuovo bisogno. Oltre un possessore di smartphone su tre, infatti, dichiara apertamente di non poter più tornare indietro.

La tecnologia sta cambiando il modo di lavorare, socializzare e vivere: tablet e, soprattutto, smartphone stanno stravolgendo la società. L'era del "mobile" e dei "social", infatti, consente una grande flessibilità e di andare oltre distanza e tempo, orario e confini. Dall'altra parte, però, il carico di stress che comporta questo modo di vivere è concreto: essere sempre connessi, infatti, significa anche non avere più un privato. Nel Nord Est, la terra che tradizionalmente permette al lavoro di prendersi tanta parte della vita, forse questo può sembrare poco importante. Ma se questi strumenti dividono le generazioni e le categorie sociali, rischiano anche di minare il senso di comunità: allora, forse, vale la pena fare qualche riflessione in più.

Gli smartphone e i tablet, infatti, sono sempre più diffusi. Nel 2014 era il 42% a possederne uno, ma già l'anno successivo la percentuale aveva superato la soglia della maggioranza assoluta (53%). Nell'aprile scorso, il valore ha mostrato un ulteriore incremento raggiungendo il 56%.

Ma chi sono i possessori di smartphone e tablet? Dal punto di vista anagrafico, emerge in modo piuttosto evidente una frattura tra le generazioni. Infatti, possiede (almeno) uno di questi strumenti il 92% dei giovani tra i 15 e i 24 anni e il 94% di quanti hanno tra i 25 e i 34 anni. Anche tra le persone di età media (35-44 anni) la percentuale si mantiene ampia (73%), mentre scende intorno alla media dell'area tra gli adulti tra i 45 e i 54 anni (55%). I possessori di smartphone e tablet scendono sotto la soglia della maggioranza assoluta tra le persone tra i 55 e i 64 anni (46%) e diventano una rarità tra gli over-65 (10%). Dal punto di vista del genere, invece, osserviamo che il possesso è più frequente tra gli uomini (62%) che tra le donne (50%). Un altro fattore che si rivela significativo è il titolo di studio. Tra chi ha conseguito un diploma o una laurea, infatti, l'utilizzo di smartphone o tablet raggiunge il 79%, tra chi ha la licenza media il valore si ferma al 58% e il valore scende al 17% tra quanti sono in possesso della licenza elementare. Anche la categoria socio-professionale rivela delle indicazioni interessanti. Il possesso di questi strumenti tecnologici raggiunge la massima frequenza tra studenti (94%), liberi professionisti (86%) e impiegati (80%). Anche tra imprenditori e disoccupati la percentuale rimane molto ampia (73%), così come tra gli operai (69%). La quota si contrae in modo visibile tra casalinghe (32%) e pensionati (18%).

Chi possiede tablet o smartphone tornerebbe indietro? Poco più di uno su tre (34%) dichiara che non potrebbe più vivere senza. Le persone più propense ad ammettere questa necessità hanno tra i 25 e i 34 anni (57%), vivono in città con oltre 50mila abitanti (43%) e sono in possesso di un alto livello di istruzione (42%). Dal punti di vista professionale, invece, ritroviamo una presenza superiore alla media di studenti e disoccupati (entrambi 41%), oltre che di liberi professionisti (47%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 18-20 aprile 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 8023), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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