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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Nord Est: 6 su 10 vorrebbero cambiare lavoro (1 maggio 2024)
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L'antifascismo a Nord Est (24 aprile 2024)
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I limiti di velocità - l'opinione del Nord Est (17 aprile 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST A FAVORE DELLA SCUOLA PUBBLICA
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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SCUOLA PUBBLICA, UN PLEBISCITO. DA M5S E LEGA OK ALLA PRIVATA [di Natascia Porcellato]
La scuola è uno degli snodi chiave per ogni società. Qui si formano i cittadini di domani. Qui si creano le competenze che segneranno il successo o il fallimento economico, politico e sociale delle future generazioni Qui si scoprono e si valorizzano le inclinazioni personali, permettendo ad ognuno di esprimersi al meglio. Chi può fare tutto questo? Il pubblico o il privato? Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la risposta è, senza se e senza ma: il pubblico. L'85% degli intervistati, infatti, preferisce questa gestione per l'istruzione, mentre è una minoranza (14%) a guardare al privato.
Confrontando i dati odierni con il 2004, possiamo osservare la crescita (83%, +3 punti percentuali) di coloro che ritengono preferibile la gestione pubblica della scuola, mentre sostanzialmente stabile è la quota di popolazione che vorrebbe una presenza privata (13%, -1 punto percentuale): sono scesi, infatti, coloro che non si esprimono, scendendo dal 5% registrato nel 2004 all'attuale 1%.
Guardando ai diversi settori, il primo dato che possiamo osservare è un'assoluta trasversalità nella preferenza pubblica dell'istruzione: in nessun caso, infatti, scende sotto il 74%. Consideriamo più specificatamente la categoria socio-professionale. Gli studenti mostrano la propensione più ampia alla gestione pubblica (90%). Intorno alla media dell'area, invece, si collocano disoccupati (88%) e liberi professionisti (87%), oltre a operai, impiegati e pensionati (tutti 86%). La quota di favore alla gestione pubblica tende a scendere tra imprenditori (80%) e casalinghe (74%); e sempre tra questi, per converso, registriamo il sostegno più esteso al privato (rispettivamente, 20 e 26%).
Consideriamo, infine, l'influenza della politica. Anche in questo caso, colpisce la trasversalità del sostegno alla gestione pubblica della scuola a discapito di quella privata. Gli elettori di entrambi i partiti che sostengono l'attuale esecutivo guidato da Giuseppe Conte, Lega e Movimento 5 Stelle, sono concordi nel sostegno alla scuola pubblica (ambedue 79%), mentre quella privata trova la preferenza del 21% dei leghisti e del 20% dei pentastellati. Dei valori del tutto assimilabili sono rintracciabili tra chi guarda alla formazione di Giorgia Meloni: anche i sostenitori di Fratelli d'Italia preferiscono la scuola pubblica (80%) rispetto a quella privata (20%). Tra quelli di Forza Italia, invece, tende a salire il favore verso la gestione pubblica (84%) piuttosto che quella privata, ferma al 13%. È nell'area più a sinistra dell'offerta politica attuale, però, che possiamo osservare una quasi unanimità di consensi verso la gestione pubblica. Tra gli elettori del Partito democratico (91%) e di +Europa-Centro Democratico (94%), infatti, i valori si attestano rispettivamente al 91 e 94%. Tuttavia, dei valori non dissimili sono espressi anche da chi guarda ai partiti minori (92%) o si rifugia nella zona grigia dell'incertezza e della reticenza (91%).
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 3-5 settembre 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1016 persone (rifiuti/sostituzioni: 5850), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.10% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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