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Mani pulite addio più di un italiano su due crede al teorema dei giudici politicizzati (13 gennaio 2025)
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La sordina sui migranti mai così invisibili la politica ne parla per soffiare sulle paure (6 gennaio 2025)
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La Tangentopoli infinita per un italiano su due restiamo il Paese dei corrotti (9 dicembre 2024)
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Contro l’autonomia sei italiani su dieci e anche al Nord adesso dicono no (25 novembre 2024)
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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI
La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica. |
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IL CONSENSO DI PALAZZO CHIGI. CONTE GUIDA LA CLASSIFICA DEGLI ULTIMI 25 ANNI [La Repubblica, 20 luglio 2020]
Giuseppe Conte ha affrontato polemiche e difficoltà nel vertice della Ue in corso a Bruxelles. Tuttavia, in Italia appare molto apprezzato. Secondo un sondaggio condotto da Demos nelle ultime settimane, Conte è considerato "il miglior Presidente del Consiglio dal 1994 fino ad oggi". Dunque, a partire dalla Seconda Repubblica, "fondata" da Silvio Berlusconi. Nel 1994, appunto. Non per caso Berlusconi risulta il premier più apprezzato (dopo Conte) o disprezzato, a seconda della posizione politica. Definita non tanto dalla divisione fra Destra e Sinistra, ma fra berlusconiani e anti-berlusconiani. Perché il muro di Arcore, in Italia, sembra aver rimpiazzato il muro di Berlino. È utile sottolineare che il sondaggio si riferisce ai "premier" e non ai "leader". E ciò esclude dal giudizio figure importanti della scena politica recente, come Matteo Salvini.
Conte è, ovviamente, favorito da ragioni "storiche". In quanto è il premier del presente. In carica da oltre due anni. Ha, infatti, presieduto due diverse coalizioni. In particolare, è il più apprezzato dagli elettori del M5s, che lo hanno espresso, dopo le elezioni del 2018. E confermato, dopo la crisi e la formazione del nuovo governo, poco meno di un anno fa. Ma è valutato con favore dagli elettori di tutti i principali partiti. Di maggioranza e di opposizione. Non solo perché ha governato coalizioni diverse. Anzi, questo potrebbe costituire un fattore negativo, per chi oggi sta dall'altra parte. "Conta", soprattutto, il ruolo di riferimento comune che ha assunto durante l'emergenza del Coronavirus. Quando è divenuto la guida di un "governo di emergenza".
L'altro premier che "conta", dopo l'avvento di Berlusconi, è Berlusconi stesso. Il "migliore", secondo gli elettori di Centro-Destra. In primo luogo, di FI. Quindi, della Lega e dei FdI. Segnalato "fra i migliori" perfino dalla base del M5s. Che, peraltro, lo sceglie come "il peggiore". L'unico elettorato che non lo riconosce è quello del Pd. E non potrebbe essere diversamente. Visto che il Pd è sorto in alternativa a Berlusconi e al berlusconismo. Al modello del "partito personale". Il Pd è stato fondato come casa comune del Centro-Sinistra. Un soggetto politico guidato, a lungo, da Romano Prodi.
Per questo, nella classifica dei migliori Presidenti del Consiglio, Prodi segue - a distanza - Berlusconi. E supera tutti, fra gli elettori del Pd. Per la stessa ragione è considerato uno fra i peggiori dagli elettori di Destra. Lega e FdI. Dopo Prodi, nella classifica generale dei "migliori", incontriamo Paolo Gentiloni. Seguito da Enrico Letta. E, quindi, da Mario Monti e Matteo Renzi. Due premier che ritroviamo nella classifica dei "peggiori". Subito dopo Berlusconi. Perché, come il Cavaliere, segnano un "cambio d'epoca".
Il passaggio dalla Seconda alla Terza - e forse Quarta - Repubblica. Mario Monti è il "tecnico" che, nell'autunno del 2011, guida il governo dopo le dimissioni di Berlusconi. Riflette la stagione del ri-sentimento contro i partiti e i (leader) politici. Monti è il non-politico. Che, tuttavia, seguirà, a sua volta, un percorso "politico". Fondando un partito (personale). Con risultati discreti, in un primo tempo. Ma in rapido declino, successivamente. Come spesso avviene ai "partiti personali". Monti, peraltro, appare dis-approvato dagli elettori di tutti i principali partiti. Una situazione che si spiega con le scelte del suo governo. Una su tutte: la "riforma Fornero", che ha innalzato l'età pensionistica, varata dal governo Monti alla fine del 2011.
Le difficoltà incontrate dai "partiti personali" sono sottolineate non solo dalla sfiducia verso Berlusconi (e Monti), ma anche verso Matteo Renzi. Con una differenza significativa. Infatti, nel sondaggio di Demos, Berlusconi non è solo il "peggiore" ma, dopo Conte, è ritenuto il "migliore". Mentre sono in pochi a valutare Matteo Renzi il più capace, fra i Presidenti del Consiglio (dopo il 1994). Al contrario: viene indicato fra i peggiori dagli elettori di tutti i principali partiti. Compreso il Pd, che ha guidato per alcuni anni. Trasformandolo nel PdR. Il Partito di Renzi. Per abbandonarlo, un anno fa. Quando ha fondato Italia Viva. Il suo vero "partito personale". Seguito da poche persone. Almeno, fino ad oggi.
Così la storia politica della Seconda - e Terza - Repubblica, in Italia, sembra segnata da pochi nomi. Per primo Silvio Berlusconi. Sparti-acque. Il migliore e il peggiore, a seconda dei punti di vista politici. Poi: Prodi. Il suo avversario. Da sempre. E Renzi. Innovatore e affossatore della nuova Repubblica. Che ha avviato, con la riforma del bicameralismo. Per bloccarla, quando ha "personalizzato" il referendum che avrebbe dovuto confermarla. Mentre oggi l'attenzione della maggioranza dei cittadini si concentra su Giuseppe Conte. Favorito dal clima di paura. Ed emergenza. Che, anche per questo, il Presidente del Consiglio vorrebbe protrarre a lungo.
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