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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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Il Nord Est diviso fra vecchi e giovani sulla movida (20 settembre 2023)
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Nord Est: preoccupano inflazione e sanità (13 settembre 2023)
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focus sull'intelligenza artificiale (9 agosto 2023)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: COME CAMBIA L'ATTEGGIAMENTO VERSO IL LAVORO
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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A NORD EST ORA UNO SU DUE È PRONTO A CAMBIARE LAVORO [di Natascia Porcellato]
C'è chi ha pensato di andare in un altro posto (17%), chi ha considerato un nuovo tipo (13%) e anche chi ha meditato di cambiare entrambi (23%). Di cosa parliamo? Di lavoro, naturalmente. Dalle analisi di Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino sembra emergere una certa inquietudine dei lavoratori dell'area rispetto alla loro professione. Nel complesso, è più di un lavoratore su due (53%) ad aver immaginato un qualche cambiamento riguardante la sfera professionale negli ultimi due anni, mentre è il 47% a non aver considerato mutamenti in questo senso. Il Nord Est è una terra tradizionalmente laburista: qui, il lavoro è più che uno stipendio: costituisce un fattore fondamentale dell'identità personale e dell'area. Così, ogni trasformazione che riguarda questa sfera fa presagire mutamenti profondi della società e della sua organizzazione. L'alta disponibilità al cambiamento -sia di luogo che di tipo- di lavoro trasmette l'idea di un'area che sta mutando pelle: vediamo quali settori in particolare sono coinvolti da questa tendenza.
Dal punto di vista anagrafico, osserviamo una propensione superiore alla media al cambiamento professionale tra i lavoratori di età centrale (35-54 anni, 58%), anche se è tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni che questa tendenza appare più ampia, arrivando a coinvolgere il 64% degli intervistati. Intorno alla media dell'area, invece, si colloca il valore registrato tra i più giovani (18-25 anni, 54%), mentre i meno propensi al cambiamento sono gli adulti (33%) e gli over-65 (10%).
Se guardiamo al titolo di studio, invece, osserviamo una maggiore disponibilità al cambiamento nella sfera lavorativa da parte di chi ha conseguito la licenza media (59%) o una laurea (60%), mentre tra i diplomati il valore si ferma al 46%. Consideriamo, ora, il fattore professionale: lavoratori atipici (67%) e operai (61%) sono i più motivati a immaginare di variare luogo e/o tipo di lavoro, mentre all'opposto lo sono in misura meno ampia gli imprenditori e i lavoratori autonomi (31%). Impiegati e liberi professionisti, invece, si attestano intorno alla media dell'area (53%).
Ma quali sono i fattori più rilevanti nella ricerca di un nuovo lavoro? Al primo posto, troviamo avere un buon stipendio: nel complesso, il 51% delle risposte dei lavoratori nordestini intervistati si concentra su questo. Al secondo posto, però, troviamo due fattori che hanno a che fare con condizioni personali, familiari e motivazionali più che professionali: sono la richiesta che il lavoro sia in equilibrio con la vita privata e fare qualcosa che piace (entrambi 39%). Al quarto posto si colloca la ricerca di armonia: lavorare in un buon clima aziendale è importante per il 26% delle indicazioni, fattore che precede la sicurezza del posto di lavoro (24%) e la possibilità di lavorare da casa (11%).
La pandemia ha costretto a mettere in discussione molte componenti del modello di sviluppo che ha caratterizzato l'area, e il lavoro non poteva esserne immune. Questo, probabilmente ridisegnerà profondamente il profilo del Nord Est: come lo farà, è tutto da scoprire.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 5 e l'8 luglio 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1009 persone (rifiuti/sostituzioni: 3728), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2,82% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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