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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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L'autonomia del Veneto trova i veneti scettici (29 marzo 2023)
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L'adozione da parte di coppie gay divide il Nord Est (22 marzo 2023)
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Governo e opposizioni a Nord Est (15 marzo 2023)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST CONTRARIO A CAMBIARE LA LEGGE SULL'ABORTO
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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ABORTO, ADESSO SOLO IL 28% VORREBBE CAMBIARE LA LEGGE [di Natascia Porcellato]
Tra qualche mese, la legge 194 compirà 45 anni: il complesso di norme che regola l'interruzione volontaria di gravidanza, infatti, è entrato in vigore il 22 maggio del 1978. Ed è su questo che l'Osservatorio sul Nord Est di {italicDemos si concentra: a quasi mezzo secolo, qual è l'opinione dell'area sull'aborto? Per questo, abbiamo utilizzato il posizionamento rispetto all'affermazione "Bisogna rivedere la legge sull'aborto per limitare i casi in cui è lecito": ad essere moltissimo o molto d'accordo oggi è il 28% dei rispondenti.
È guardando alla serie storica, però, che possiamo vedere come è cambiato l'atteggiamento dell'opinione pubblica rispetto al tema. Nel 2007, era il 44% a sostenere la necessità di intervenire sulla normativa per limitare i casi in cui è lecito abortire, e il valore si mantiene sostanzialmente intorno a questa percentuale fino al 2013, quando, con un balzo, sfiora la maggioranza assoluta e raggiunge il 48%. Da allora, però, qualcosa sembra cambiare: tra il 2014 e il 2017, il valore torna a scendere, attestandosi al 44%, ma da qui sembra iniziare una discesa continua. Nel 2018, infatti, è il 40% a pensare che la 194 debba essere rivista in senso restrittivo, quota che scende ulteriormente nel 2022 (33%), fino ad arrivare all'attuale 28%: rispetto al valore del 2013 - anno in cui abbiamo registrato la quota di consenso più ampia - il saldo è negativo di 20 punti percentuali.
Come si articola questa opinione nei diversi settori sociali? Il primo dato da mettere in luce è che in nessuno dei settori considerati il valore raggiunge la maggioranza assoluta, segno che la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza è entrata a far parte del patrimonio dei diritti che la collettività non è disposta a mettere in discussione.
Tuttavia, alcuni tratti possono essere messi in luce: mentre non sembrano esserci differenze sostanziali tra uomini (27%) e donne (30%), emergono altre caratteristiche che definiscono meglio il profilo. Dal punto di vista anagrafico, l'adesione all'idea che la 194 debba essere rivista in senso restrittivo tende a crescere all'aumentare dell'età: il favore tocca il suo massimo livello tra gli anziani (38%), scende al 23-27% tra gli adulti, si attesta intorno al 28% tra le persone di età centrale e non va oltre il 20-24% tra gli under-35.
Anche la religiosità non sembra spingere a contrapposizioni nette: l'idea di intervenire per limitare le possibilità delle donne di abortire si attesta al 27% tra i non praticanti e non va oltre il 25% tra quanti frequentano occasionalmente la Messa, ma anche tra chi va in Chiesa in maniera assidua il valore si ferma al 41%. Vediamo, infine, il fattore politico: anche in questo caso, emerge una bassa propensione a modificare in senso restrittivo la legge 194. Il consenso verso questa ipotesi, infatti, si ferma al 14%-15% tra i sostenitori di Azione-Italia Viva e del Pd, e al 19% di tra chi voterebbe per il M5s, si attesta intorno alla media dell'area tra gli elettori della Lega (25%) e di Forza Italia (30%) e supera questa soglia tra chi guarda a FdI ma, anche in questo caso, l'adesione non va oltre il 38%.
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NOTA INFORMATIVA L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 24 e il 27 gennaio 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 3572), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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