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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ALTRUISTI O EGOISTI? A NORD EST PREVALGONO GLI ALTRUISTI, MA GLI EGOISTI CRESCONO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
CONVIENE ESSERE EGOISTI. UNO SU 3 LA PENSA COSÌ
[di Natascia Porcellato]

È l'avvento della società dell'egoismo? Guardando i dati dell'Osservatorio sul Nord Est, il dubbio viene. Oggi, un nordestino su tre (32%) si dichiara d'accordo con l'idea che "nella società di oggi conviene essere egoisti perché l'altruismo non è più un valore condiviso". Ma a colpire, insieme al valore odierno, è vedere come questo sia cambiato nel corso del tempo. Tra il 2010 e il 2017, l'adesione a questa opinione oscilla tra il 24 e il 26%. Nel marzo 2020, però, la percentuale scende bruscamente di 10 punti percentuali, arrestandosi al 16%. Nei giorni più bui della pandemia, quindi, ci abbiamo creduto. Che ne saremmo usciti migliori, che sarebbe stata una prova che ci avrebbe migliorato: come individui, come comunità, come Paese. Questa convinzione, però, sembra essersi trasformata rapidamente in illusione: nel 2021, il valore si riporta al 26%, per crescere ulteriormente e arrivare oggi al 32%.

Quali sono i settori sociali nei quali si sta maggiormente radicando l'idea che la società moderna sia sempre più egoista? Guardando al genere, vediamo che questa opinione raccoglie più favori tra gli uomini (38%) che tra le donne (26%). Se consideriamo il fattore-età, poi, emerge che i meno convinti della "caduta dell'altruismo" sembrano essere gli anziani (21%) e le persone tra i 55 e i 64 anni (23%), mentre gli adulti e le persone di età centrale (35-54 anni) si fermano intorno alla media dell'area (32-35%). La condivisione di questa opinione, infatti, raggiunge la sua massima estensione tra i più giovani: con percentuali che variano dal 48 al 53%, è tra chi ha tra i 18 e i 35 anni che il consenso sale tanto da raggiungere (e superare) la maggioranza assoluta.

Consideriamo ora il fattore religioso: la fede continua a costituire un collante sociale di matrice anche solidale? Sembra di sì: l'idea che l'altruismo non sia più un valore condiviso tocca l'adesione minima (22%) tra quanti vanno in Chiesa assiduamente, sale al 32% tra chi vi si reca saltuariamente e raggiunge il 38% tra i non praticanti.

Analizziamo, infine, il fattore socioprofessionale. I settori meno propensi a aderire all'idea che l'altruismo non sia più un valore condiviso e quindi conviene essere egoisti appare meno popolare tra pensionati (23%) e impiegati (26%), insieme a liberi professionisti (26%) e disoccupati (23%). Casalinghe (29%) e lavoratori autonomi (30%), invece, si attestano intorno alla media dell'area, mentre a mostrare le quote di consenso più ampie sono operai (46%) e, coerentemente con le analisi per classi d'età già viste, gli studenti (54%).

Fin qui, le percezioni dell'opinione pubblica. Ma, guardando ai dati Istat-BES, sembra emergere un'altra realtà: a guidare la classifica della solidarietà del Paese, infatti, sono le regioni del Nord Est. Nel 2020, è il Trentino-Alto Adige la prima Regione per attività di volontariato, seguita dal Veneto, mentre il Friuli-Venezia Giulia occupa il quarto posto. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, si usa dire: e, in questo caso, per fortuna, viene da aggiungere. Ma i dati di oggi ci suggeriscono che questo capitale, tutto sociale, deve essere difeso da minacce insidiose: cinismo e individualismo.



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 10 marzo 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4.411), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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