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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E I MEDICI DI BASE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
MEDICI DI BASE? LA FIDUCIA È ANCORA MOLTA, MA IN CALO
[di Natascia Porcellato]

Sono il primo presidio della sanità pubblica, il luogo nel quale andiamo quando qualcosa non va o abbiamo un dubbio; sono donne e uomini che determinano la nostra vita nella sua dimensione più sensibile, quella della salute: sono i medici di medicina generale, detti anche medici di base, o di famiglia. Ma come li raggiungiamo? Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est, l'11% degli intervistati dichiara di accedere al proprio medico in modo totalmente libero mentre, all'opposto, il 70% ha l'obbligo di prendere un appuntamento. La modalità mista, invece, riguarda il 19% dei nordestini.

Rispetto al 2017, però, molto sembra essere cambiato: in sei anni, infatti, è passata dal 35 al 70% la componente di rispondenti obbligati ad un accesso regolato da appuntamento, mentre sono drasticamente diminuiti sia quanti possono accedere liberamente (-23 punti percentuali) che coloro che possono contare su una modalità mista (-10 punti percentuali).

Come vorrebbero avvicinarsi al medico di famiglia i nordestini? La quota che predilige un accesso totalmente libero si attesta al 25% (-14 punti percentuali rispetto al 2017), mentre sono sostanzialmente equivalenti le componenti che guardano a un sistema misto o totalmente regolato da appuntamenti (37%, ma mentre la prima ha visto crescere la propria popolarità di 13 punti in sei anni, la seconda appare sostanzialmente stabile).

Le modalità di ricevimento più frequenti, dunque, appaiono non del tutto aderenti alle preferenze espresse dai nordestini. Ma a che punto è invece la fiducia? Quale gradimento viene tributato dagli intervistati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia autonoma di Trento ai medici di medicina generale? Ampio, secondo i dati raccolti e analizzati per Il Gazzettino: oggi, in poco più di otto su dieci (81%) dichiarano di provare molta o abbastanza fiducia verso questa figura. Ma, guardando ai dati del 2017, quando lo stesso slancio arrivava al 94%, dobbiamo registrare una diminuzione di 13 punti percentuali.

Come varia la fiducia verso i medici di base nei diversi settori sociali? Innanzitutto, premettiamo che la quota si mantiene sempre al di sopra della maggioranza assoluta; tuttavia, alcuni distinguo possono essere individuati. Il gradimento, infatti, tende a crescere soprattutto tra gli anziani di oltre 65 anni (94%), le persone in possesso di un basso livello di istruzione (93%) e i pensionati (89%). Dei valori non lontani dalla media dell'area, invece, sono rintracciabili tra le persone di età centrale (35-44 anni, 83%), quanti hanno conseguito la licenza media (80%) o un titolo superiore (81%), insieme a liberi professionisti e casalinghe (entrambi 80%), impiegati (79%) e operai (84%). Infine, la quota di fiducia si fa meno ampia tra i giovani con meno di 34 anni (76-77%), coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (72%) e gli adulti (77%), mentre dal punto di vista socioprofessionale la stessa tendenza è osservabile tra studenti (77%) e disoccupati (65%), imprenditori e liberi professionisti (64%).




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 10 marzo 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1.006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4.411), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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