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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI

La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica.
SI ALLARGA LA FORBICE TRA PD E M5S. IL CENTRODESTRA SULL€ONDA DELLA STABILITà
[La Repubblica, 30 giugno 2023]

Il tratto più evidente che "segna" i risultati del recente sondaggio condotto da Demos per Repubblica è, sicuramente, la "stabilità". Una "novità", dopo gli avvenimenti dell'ultimo decennio. Che hanno rovesciato, più volte, il profilo e gli equilibri politici pre-esistenti. Nel segno e nel nome della "rottura" con il passato. La scomparsa di Silvio Berlusconi, in particolare, ha chiuso il tempo della Seconda Repubblica. Sorta nel segno della "personalizzazione". Di più: dei "partiti personali" Che si identificano con il leader. Sorgono e scompaiono insieme al "capo". L'ultimo atto di questo percorso storico recente è, sicuramente, ispirato dai Fratelli d'Italia. Un partito che ha una storia, ma, alleelezioni politiche del settembre 2022 si è imposto "nel nome di Giorgia Meloni". Anche perché era l'unico partito "escluso" dai governi del Paese. Fino a ieri. E da decenni l'anti-politica alimenta il consenso.

Oggi, però, il partito e la (il) leader appaiono ancora saldamente davanti a tutti, nelle preferenze degli elettori (intervistati). Con l'eccezione, fra i leader, di Mario Draghi. "Escluso" dalla scena politica da Giuseppe Conte. I Fd'I, perquanto saldamente davanti agli altri partiti, con il 29% dei consensi, negli ultimi mesi hanno perduto qualche decimale. E un punto e mezzo, dallo scorso febbraio.
Tuttavia, la pressione e l'opposizione "dell'altra parte" appaionolimitate. Il Pd, distanziato di oltre 8 punti, è risalito al 20,6%. Di poco, rispetto ad aprile. Ma oltre 3 punti in più, da inizio anno. Quando si era fermato al 17,5%. Dietro, lo scenario si conferma stabile. Il M5S al 15%. Gli altri partiti sotto il 10%. La Lega: 8%. FI: 7,8%.

Più lontani, i partiti del Terzo Polo: Azione e Italia Viva, oggi ben distanti. Fra loro. Infine, Verdi e Sinistra Italia. E +Europa di Emma Bonino. Insomma, si tratta di un quadro "noto". Che non ha subìto mutamenti significativi, nell'ultimo periodo. Tanto più se valutato sul piano degli schieramenti. Il sostegno elettorale alla coalizione di governo, infatti, resta largamente maggioritario, nonostante emergano sensibili tensioni interne. Per quanto lontano rispetto agli indici proposti dalla coalizione guidata da Mario Draghi. Che, però, coinvolgeva "quasi" tutti i partiti. Con l'eccezione dei Fd'I. Non per caso...

Dall'altra parte, però, il "campo largo" di Centro Sinistra rivela "distanze larghe" e crescenti fra i due "attori politici" principali: PD e il M5S. A svantaggio dei 5S. Sul piano dei consensi.

Si spiega anche così la previsione sulla "durata" del governo. Una larga maggioranza dei cittadini, infatti, ritiene che "durerà" a lungo. Poco più di metà delle persone intervistate (51%) ritiene cheresterà in carica "fino alla fine" della legislatura. E, secondo un ulteriore 11%, almeno un altro anno. Per de-merito dell'opposizione, forse, più che del governo.

Il segno della stabilità contrassegna anche la fiducia nei confronti dei leader. Davanti a tutti, come si è detto, Mario Draghi (57%) e Giorgia Meloni (54%). Seguiti, a distanza, dal successore di Berlusconi, Antonio Tajani. A sua volta, affiancato da Giuseppe Conte, Emma Bonino e Matteo Salvini. L'unico a manifestare una crescita, per quanto limitata, di consensi. Più in basso, incontriamo Elly Schlein, che, con il 31%, subisce un calo di fiducia significativo. Per cause interne, oltre che esterne, al partito. Infine, sotto al 30%, vi sono gli altri "capi": Carlo Calenda, Matteo Renzi, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Beppe Grillo.

L'epoca dei "partiti personali", interpretati dalla figura del Capo, sembra, dunque, attraversare una fase di transizione. Non si vedono, infatti, soggetti politici in ascesa o, all'opposto, in sensibile caduta. E ciò conferma - in parte: spiega - l'orientamento del sistema politico, osservata nel sondaggio di Demos per Repubblica . Perché i partiti riflettono l'immagine del leader. Ne riproducono l'ascesa e il declino. In questo caso: la stabilità. È come se si fosse aperta una nuova stagione. Oppure, si fosse conclusa quella precedente. Non è un caso la coincidenza con la morte di Silvio Berlusconi. Che ha determinato una frattura con la Prima Repubblica. La democrazia dei partiti. E ha aperto la Seconda Repubblica. Fondata "dai" e "sui" leader. Sulla comunicazione e sulla personalizzazione. Oggi anche "quel tempo" è passato. Da tempo. Insieme a Berlusconi.Che, comunque, ha dato un'impronta indelebile alla politica italiana. La sua scomparsa lascerà, a sua volta, un segno profondo. Secondo la maggioranza degli italiani, renderà difficile la sopravvivenza del suo partito, FI, come segnala Roberto Biorcio. E, comunque, imporrà alla nostra democrazia la ricerca di nuove linee di confine. Nuovi "muri". Politici e personali. Interni ed esterni a Paese. Come sta cercando di fare Giorgia Meloni.

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