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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL METEO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LEGATI SEMPRE DI PIÙ AL METEO. MA CI CREDIAMO SEMPRE MENO
[di Natascia Porcellato]

Si perde nella notte dei tempi il momento in cui gli uomini hanno iniziato a cercare di prevedere quali condizioni meteorologiche li attendevano. Anticamente, questa attività aveva soprattutto la funzione di favorire la semina, tutelare il raccolto, o più in generale sostenere il lavoro nei campi. In tempi moderni, alle necessità legate al mondo dell'agricoltura, da questo punto di vista immutate nel corso dei millenni, si sono affiancate quelle legate all'industria del turismo: nel programmare una gita o una vacanza, quanto incide una previsione di sole o pioggia?

Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, la netta maggioranza (61%) dei nordestini dichiara che, nel decidere i suoi spostamenti legati al tempo libero, le previsioni meteo pesano molto o abbastanza, mentre è il 39% ad apparire meno condizionabile. Rispetto a dieci anni fa, osserviamo una netta inversione di tendenza. Nel 2013, infatti, gli intervistati che risentivano di questo fattore in maniera sensibile erano il 37%, mentre la maggioranza (63%) appariva indifferente.

Chi è più suggestionabile dalle previsioni meteo nelle proprie decisioni di gite o vacanze? Guardando all'età, emerge come l'influenza più alta sia osservabile tra under-25 (79%), giovani tra i 25 e i 34 anni (69%) e persone di età centrale (73%); tra quanti hanno tra i 45 e i 54 anni, invece, la quota si ferma intorno alla media dell'area (59%), mentre tra gli over-55 i valori scendono al di sotto di questa soglia (50-53%). Considerando il livello di istruzione, poi, vediamo che l'attenzione riservata al meteo nel programmare i propri momenti di svago fuori casa cresce all'aumentare degli anni di formazione: il valore si ferma al 47% tra chi ha conseguito la licenza elementare, sale al 59% tra chi ha raggiunto quella media e arriva il 67% tra coloro che sono in possesso di un diploma o una laurea. Professionalmente, poi, sono studenti (84%), impiegati e funzionari (65%), insieme a operai e liberi professionisti (entrambi 67%), ad apparire più sensibili alle previsioni del tempo nell'organizzazione di gite e vacanze, mentre casalinghe (56%), disoccupati (57%) e pensionati (49%) sembrano essere meno interessati a questo fattore.

Ma quanto vengono considerate affidabili le previsioni meteorologiche? La netta maggioranza dei nordestini (68%) le ritiene molto o abbastanza attendibili, mentre è il 32% a fidarsi poco o per niente. Guardando alla serie storica di cui dispone l'Osservatorio sul Nord Est, però, osserviamo come nell'ultimo decennio si sia rinforzata la quota di scettici. Rispetto al 2013, infatti, dell'area del dubbio è passata dal 19% al 32%, segnando una crescita di 13 punti percentuali.

D'altra parte, il meteo è una scienza "stocastica": significa che, come per molte altre discipline, i suoi lavori si basano su calcoli di probabilità. Così, l'unica previsione meteo a cui possiamo credere sempre è quella della saggezza degli anziani che, guardando le montagne, ancora oggi chiosano: "se el Grappa ga el capeo, o che piove, o che fa beo".



NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 12 e il 15 giugno 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 4464), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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