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LE MAPPE DI ILVO DIAMANTI

La geografia degli orientamenti culturali, sociali e politici degli italiani, tracciata dagli articoli di Ilvo Diamanti per La Repubblica.
OMOFOBIA E RAZZISMO UN PAESE DIVISO A METà TORNA A CRESCERE LA PAURA DELLO STRANIERO
[La Repubblica, 25 agosto 2023]

Il saggio scritto e pubblicato di recente dal generale Roberto Vannacci disegna un "Mondo al contrario", che, proprio per questo, suscita interesse. Perché "va contro" e "fa scandalo". E, di conseguenza, alza l'audience sui media. Alimenta il mercato. In libreria, ma soprattutto online. Spinto dalle provocazioni e dalle invettive "contro" gli omossessuali. "Contro" le persone di etnia e colore diversi da quelle prevalenti in Italia.

Gli «omosessuali», scandisce il generale, «non sono normali». Mentre le persone di altro colore, come Paola Egonu, non rappresentano «l'italianità». Anche se Egonu è cittadinaitaliana, nata in Italia. Normali, secondo il generale, non sono neppure le coppie arcobaleno. Sostenute e promosse, «dalle trame della lobby gay internazionale». Questi richiami alla «normalità», in effetti, costituiscono la chiave di lettura del "successo" controverso che incontra il "pensiero del generale". Caratterizzato dall'aperta provocazione, in nome della «normalità». Perché la "contro-tendenza", rispetto al senso comune, diviene provocazione. E garantisce visibilità. Suscita attenzione. Alza l'audience.

Tuttavia, se analizziamo gli orientamenti dei cittadini nei confronti degli immigrati e delle adozioni gay emergono atteggiamenti differenziati. Che non permettono di identificare e definire un "senso comune". Cioè, un con-senso con-diviso nei confronti di queste (e altre) questioni. Più che un "Mondo al contrario" si delinea, infatti, un "Mondo diviso". Dove si osservano opinioni "equamente divise". Anche se "instabili". Perché cambiano, nel tempo. Ci riferiamo, in particolare, alla percezione dello straniero, che, per gli italiani, costituisce, ormai da molti anni, un problema assai più significativo, rispetto alle "adozioni gay", cioè la possibilità di adottare un figlio da parte delle coppie omosessuali.

Ancora oggi il 40% dei cittadini italiani (del campione rappresentativo intervistato da Demos) esprime un sentimento di preoccupazione, e, talora, paura, verso gli immigrati. Si tratta, in effetti, di una quota elevata, che conferma la crescita osservata negli ultimi mesi. D'altra parte, sono ripresi gli sbarchi dall'Africa. Che inquietano molto più delle "migrazioni" dai Paesi dell'Est, in fuga dalla guerra russo-ucraina. Perché chi viene dall'Africa, come rammenta il generale, è di un altro colore.

Le adozioni da parte di coppie omosessuali, a loro volta, dividono l'opinione pubblica nazionale "a metà". In parti quasi uguali.

I meno preoccupati e contrari, in entrambi i casi, si tratti degli immigrati o delle adozioni da parte di genitori gay, sono i più giovani, con un grado di istruzione più elevato. Mentre gli anziani, in particolare, esprimono maggiore avversione soprattutto nei confronti delle adozioni di genitori gay (66%). Un atteggiamento che risulta più esplicito e accentuato fra gli uomini.

La posizione, politica, come sempre, assume grande rilievo. Anche se agisce in modo diverso, rispetto alle due questioni. La preoccupazione nei confronti degli immigrati, infatti, declina progressivamente e in misura significativa quando ci si sposta da Destra verso Sinistra. E divide le forze di governo.

Risulta, infatti, massima, fra gli elettori della Lega (79%). Ma si conferma elevata anche nella base dei FdI (frenata dal suo ruolo di governo). Peraltro, appare ampia anche nel M5S. Mentre tocca il livello minimo tra chi vota Pd. Come avviene anche nei confronti delle adozioni omogenitoriali. In questo caso, però, il sentimento di contrasto e opposizione appare più evidente tra gli elettori dei FdI e soprattutto di FI. Molto meno tra chi vota per la Lega. È, d'altronde, evidente l'impatto "politico" dei discorsi del generale. Che, non a caso, ha non solo marcato il distacco tra le forze di maggioranza e opposizione, ma ha divisoanche i partiti e i leader di governo. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, dei FdI, ha preso apertamente le distanze dalle posizioni del generale, che ha definito «farneticazioni ». Ma è stato, per questo, criticato apertamente dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. E soprattutto dal coordinatore del FdI, Giovanni Donzelli, e da altri esponenti del partito. Il generale ha, inoltre, ricevuto l'aperto sostegno di Matteo Salvini e, quindi, della Lega. Che da sempre affermano posizioni analoghe.

Insomma, il generale Roberto Vannacci ha assunto un ruolo importante, nel dibattito pubblico. Perché esprime un «pensiero spaventato dalle modernità», come ha osservato Marino Sinibaldi. E, anche per questo, è apertamente "corteggiato" come possibile candidato alle future elezioni. In quanto ha affrontato argomenti che hanno conquistato grande visibilità sui media e nel dibattito politico. Perché hanno provocato e diviso il Paese.

Tuttavia, se questa è una (se non "la") ragione del suo attuale successo nella scena pubblica e sul mercato, in seguito potrebbe avere effetti contrari. Perché la provocazione contro il "senso comune" rischia, a sua volta, di perdersi "nel senso comune".

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