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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST DIVISO FRA VECCHI E GIOVANI SULLA MOVIDA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA MOVIDA PIACE, MA PRIMA VIENE IL "DIRITTO AL RIPOSO"
[di Natascia Porcellato]

Diciamo "movida", e cosa pensiamo? A una cosa positiva, prima di tutto: secondo i dati raccolti da Demos per l'{italicOsservatorio sul Nord Est, infatti, il 57% degli intervistati la identifica soprattutto in posti "dove si possono trascorrere momenti piacevoli con gli amici, passeggiare, mangiare, bere". Al contrario, è il 43% ad avere un'idea negativa, bollando le zone della movida come "luoghi con troppi locali, persone che si ubriacano, rumore eccessivo, posti da cui stare lontani".

Come si caratterizzano dal punto di vista sociale queste due concezioni? La visione positiva tende ad essere piuttosto trasversale, e coinvolge, con percentuali che variano tra il 64 e il 66%, soprattutto le persone fino a 54 anni. Anche la dimensione socioprofessionale sembra offrire un tratto simile. Il giudizio positivo sulla movida, infatti, tende a imporsi in numerosi e diversi settori: dagli impiegati (70%) ai liberi professionisti (75%), dai disoccupati (61%) agli studenti (73%), dagli imprenditori ai lavoratori autonomi (78%). Al contrario, la concezione negativa appare preminente tra gli anziani con oltre 65 anni (59%), oltre che tra le casalinghe (63%) e i pensionati (55%).

Eppure, la problematica appare piuttosto diffusa. Da Milano a Gallipoli; da Venezia a Finale Ligure; da Trento a Sezze, solo per citarne alcuni: la lista dei Comuni che hanno pubblicato Ordinanze contro la movida è lunga e diversificata. Tutti dichiarano l'obiettivo di cercare di garantire sicurezza, decoro e ordine pubblico, ma è una difficile convivenza tra interessi confliggenti quella che i sindaci cercano di normare attraverso questi atti. Infatti, ci sono i diritti dei residenti, che nelle loro case cercano tranquillità e riposo; poi, ci sono quelli dei gestori di locali pubblici, che hanno la necessità di lavorare; e ci sono, infine, quelli del "popolo della notte", i clienti degli stessi, che cercano svago e divertimento, spesso con comportamenti eccessivi.

Ma quale diritto è più giusto garantire, secondo l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia autonoma di Trento? Il 51% dei rispondenti si schiera dalla parte dei residenti e del diritto di riposare, mentre il 39% guarda con maggiore attenzione ai gestori dei locali e al loro diritto di lavorare. A considerare rilevante tanto da essere preminente il diritto dei clienti a divertirsi è il 10%.

Anche in questo caso, consideriamo come variano queste opinioni in base alla classe d'età e alla condizione socioprofessionale dei rispondenti. Il diritto al riposo dei residenti tende ad essere richiamato maggiormente da quanti hanno tra i 55 e i 64 anni (59%) e dai liberi professionisti (69%). All'opposto, il diritto di divertirsi è un'istanza raccolta soprattutto da coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (14%), studenti e pensionati (13%). Infine, il diritto di lavorare dei gestori dei locali viene sottolineato in misura maggiore dai giovani (18-24 anni, 46%) e dalle persone di età centrale (35-44 anni, 43%), oltre che da imprenditori (44%), studenti (52%) e casalinghe (44%).



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e l'8 settembre 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4331), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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