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OSSERVATORIO SUL NORD EST - OSSERVATORIO SUL NORD EST: LA LINGUA VENETA VA TUTELATA

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
LA LINGUA VENETA VA TUTELATA. CONSENSI AL 70%, MAI COSÌ ALTI
[di Natascia Porcellato]

"Il veneto è una vera e propria lingua e andrebbe riconosciuta e tutelata come il sardo, il ladino, il friulano, eccetera"? Sì, secondo i veneti. Guardando ai dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, vediamo che questa opinione raccoglie oggi il consenso di quasi sette rispondenti su dieci. Se consideriamo l'evoluzione degli ultimi quattro anni, inoltre, osserviamo come questa convinzione si sia rinforzata nel corso del tempo. Nel 2019, era il 54% a dichiararsi d'accordo con l'idea che il veneto sia una vera e propria lingua e che come tale debba essere preservata; due anni più tardi, la stessa idea si attestava al 63%, fino a raggiungere attualmente il 68%.

Quali settori sociali mostrano la maggiore propensione a sostenere l'idea che il dialetto veneto sia una vera e propria lingua da preservare e tutelare? Prima di tutto, vogliamo sottolineare la trasversalità dell'opinione: raramente, infatti, l'adesione scende sotto la soglia della maggioranza assoluta, anche se alcuni distinguo importanti posso essere messi in luce.

Considerando la classe d'età, emergono i primi elementi interessanti. L'idea che il veneto sia una vera e propria lingua è diffusa soprattutto tra anziani (74%) e quanti hanno tra i 45 e i 54 anni (72%), mentre i valori non si discostano troppo dalla media dell'area tra adulti (67%) e persone di età centrale (68%). Al di sotto di questa soglia, ma sopra il 50%, ritroviamo i giovani, sia under-25 (52%) che quelli tra i 25 e i 34 anni (60%).

Anche il livello di istruzione offre ulteriori indicazioni: se è vero che la convinzione che il veneto sia una lingua è più diffusa tra coloro che hanno conseguito la licenza elementare (86%) o media (74%), osserviamo che anche tra chi è in possesso di un diploma o una laurea il valore raggiunge il 57%.

Guardando alla condizione socioprofessionale, poi, emerge che questa opinione riunisce operai (76%) e imprenditori (73%), casalinghe (77%) e disoccupati (73%). Intorno alla media dell'area, poi, si collocano i pensionati (69%), mentre al di sotto di questa soglia, ma sempre oltre la maggioranza assoluta, si attestano impiegati (59%) e studenti (53%).

Veniamo, infine, alla dimensione politica. L'adesione verso questa opinione appare molto ampia tra gli elettori della Lega (80%), e questo non stupisce dato che rimane il partito con Alberto da Giussano nel simbolo e con la rivendicazione federalista e autonomista a fondamento ed eredità. Meno scontato, invece, è osservare l'adesione anche più ampia tra i sostenitori di Fratelli d'Italia (84%), formazione di tradizione fortemente romana e centralista. A completamento delle formazioni di centrodestra, vediamo che anche gli elettori di Forza Italia (75%) si collocano sopra alla media dell'area. Non lontano da questo riferimento, però, troviamo chi guarda al Movimento 5 Stelle o appare incerto o reticente (entrambi i settori: 69%), mentre l'adesione minima, e inferiore alla maggioranza assoluta, viene rilevata tra i sostenitori del Partito Democratico (49%) e chi guarda ai partiti minori (44%). Quello del dialetto rimane, quindi, un tema rilevante, e che continua a dividere destra e sinistra.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e l'8 settembre 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4331), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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