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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST FAVOREVOLE ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE LICENZE DI TAXI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
TAXI, A NORD EST 2 SU 3 SONO PER LIBERALIZZARE LE LICENZE
[di Natascia Porcellato]

Liberalizzare le licenze dei taxi? Sì, risponde l'opinione pubblica di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia autonoma di Trento. Guardando ai dati dell'Osservatorio sul Nord Est elaborati da {italicDemos per {italicIl Gazzettino, infatti, emerge come il favore verso l'idea di rendere più facili le concessioni di taxi raggiunga il 67%, mentre la posizione ostile a questa ipotesi si ferma al 23%. Piuttosto consistente, però, la quota di intervistati che non si esprime (10%).

È passato poco più di un mese dall'approvazione in Consiglio dei ministri del Decreto Asset. Il provvedimento ha introdotto alcune novità anche nel settore dei taxi: i capoluoghi di Regione sede di Città metropolitana o di un aeroporto potranno aumentare le licenze fino al 20% ricorrendo a concorsi straordinari e/o procedure più snelle; inoltre, i Comuni potranno concedere a chi è già titolare delle licenze temporanee extra.

Il provvedimento, dunque, sembra andare nella direzione auspicata anche dalla maggioranza dei nordestini. Ma dove cresce la voglia di liberalizzazione? In linea generale, osserviamo come il favore verso sia maggioritario in tutti i settori considerati. Più nel dettaglio, vediamo che l'idea di introdurre una maggiore concorrenza nel settore piace più agli uomini (73%) che alle donne (60%), mentre dal punto di vista anagrafico osserviamo che il maggiore consenso proviene da quanti hanno tra i 25 e i 34 anni (78%) o tra i 45 e i 54 anni (72%). Gli adulti (55-64 anni, 68%) si attestano intorno al valore medio, e al di sotto di questa soglia si fermano le persone di età centrale (35-44 anni, 63%) e gli anziani con oltre 65 anni (61%), anche se il valore più basso è osservabile tra i giovani under-25 (56%).
Guardando alla condizione socioprofessionale, poi, emerge come siano soprattutto disoccupati (88%) e liberi professionisti (78%), imprenditori (75%) e operai (71%) ad apprezzare l'idea di liberalizzazione delle licenze taxi. In linea con la media dell'area, invece, si fermano gli impiegati (69%), mentre al di sotto di questa soglia troviamo casalinghe (62%), pensionati (59%) e, coerentemente con quanto osservato nell'analisi per età, studenti (55%).

Anche la dimensione urbana sembra influenzare l'intensità del favore: tra quanti vivono in centri con meno di 15mila abitanti l'ipotesi di liberalizzare le licenze dei taxi è apprezzata dal 63%, raggiunge il 70% tra coloro che risiedono in comuni di medie dimensioni (15-50mila abitanti), e supera il 72% tra chi abita in realtà con oltre 50mila abitanti.

Politicamente, infine, osserviamo che il consenso più ampio verso la maggiore apertura alla concorrenza nel settore taxi è osservabile tra gli elettori del Partito Democratico (72%) e del Movimento 5 Stelle (83%), insieme a quanti voterebbero per i partiti minori (82%). Nell'area di centrodestra, invece, il favore appare meno esteso, per quanto comunque maggioritario in tutti e tre gli elettorati delle formazioni principali: l'idea che sia giusto liberalizzare le licenze dei taxi, infatti, si attesta al 53% tra i sostenitori di Forza Italia, raggiunge il 61% tra chi voterebbe per la Lega e il 63% tra quanto guardano alla formazione della Premier, Fratelli d'Italia.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 4 e l'8 settembre 2023 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1006 persone (rifiuti/sostituzioni: 4331), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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