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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL RISPARMIO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
RISPARMIO A NORD EST, UNO SU CINQUE CE LA FA
[di Fabio Bordignon]

"Risparmio": una parola cancellata, ormai, dal vocabolario delle persone. E' così, almeno, per una porzione sempre più consistente di cittadini, nelle regioni nord-orientali: meno di uno su cinque, negli ultimi dodici mesi, è riuscito a mettere da parte dei soldi. A mostrarlo sono i dati dell'Osservatorio sul Nord Est, che ha interrogato il proprio campione sulle difficoltà connesse alla gestione delle finanze familiari nel corso del 2008.
Le persone anziane e i pensionati, perlopiù, "tirano avanti": usano la pensione per pagare le bollette e per le spese di tutti i giorni, senza mettere da parte nulla. I più giovani sono in una posizione diversa: se vivono in casa con i genitori e lavorano, probabilmente, riescono ad accantonare qualcosa. Altrimenti, se già vivono da soli o hanno formato un nuovo nucleo familiare, sono costretti a prosciugare il proprio conto corrente, oppure a chiedere dei prestiti. Alla famiglia, ad amici e conoscenti; soprattutto, in molti casi, alle banche: accendendo un mutuo per l'acquisto della casa, ma anche per finanziare altri piccoli e grandi acquisti.
Più in generale, però, è tutta la popolazione a mostrare uno stato di sofferenza, ben documentato dai numeri proposti, questa settimana, dall'indagine di Demos. I "risparmiatori", in senso stretto, ammontano a meno del 20% della popolazione. Sono il 18%, fra gli intervistati, e il loro numero si è leggermente assottigliato rispetto alle precedenti misurazioni: era il 23%, nel febbraio 2005. Va precisato che la componente più estesa della popolazione nordestina non vive una situazione di particolare affanno. La maggioranza assoluta - il 56% - dice di avere sostanzialmente "tirato avanti", nel corso degli ultimi dodici mesi: non ha messo da parte nulla, le "entrate" si sono semplicemente trasformate in "uscite". La frazione residua è invece quella che esprime maggiori difficoltà nel fare i conti con l'attuale momento economico. Il 19% è stato costretto ad utilizzare il denaro messo da parte in precedenza. Circa il 4% ha dovuto prendere in prestito dei soldi, mentre una componente analoga ha bruciato sia i propri risparmi sia i fondi derivanti da prestiti.
Se sommiamo assieme queste ultime tre componenti, come detto, arriviamo a mettere insieme il 26% circa della popolazione. Questo dato, in realtà, mostra oscillazioni piuttosto contenute in base alla categoria sociale del rispondente. Ad essere significativamente sotto la media sono soprattutto i lavoratori autonomi (18%) e i liberi professionisti (21%). Superano invece il dato generale gli studenti (29%) e le casalinghe (28%), ma anche i lavoratori dipendenti. Tecnici, impiegati e funzionari sono al 27%, gli operai si attestano al 28%, ma è proprio quest'ultima categoria a dichiarare il dato più elevato relativo ai prestiti: circa il 16% del totale.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 13 e il 15 ottobre 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1005 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Giovanni Pace ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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