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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST HA FIDUCIA NEI SINDACI MA NON LI CONOSCE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SINDACI (S)CONOSCIUTI, MA ABBASTANZA STIMATI
[di Natascia Porcellato]

Cosa rappresentano i sindaci oggi? Sono ancora figure note e riconosciute dalle loro comunità? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi intorno alla figura del sindaco. Una netta maggioranza conosce il nome del suo primo cittadino, mentre è una quota risibile a dare una risposta sbagliata. Poco più di uno su quattro, poi, ammette di non ricordarne il nome e un intervistato su dieci non risponde alla domanda. Al di là della conoscenza diretta, quale sentimento prevale verso il proprio sindaco? La gran parte dei nordestini manifesta fiducia, mentre è una quota minoritaria -per quanto non trascurabile- a mostrare un certo distacco.

Nei primi anni '90, tra le macerie della Prima Repubblica e le nuove -precarie- costruzioni della Seconda, i sindaci sono stati tra i pochi -se non gli unici- riferimenti istituzionali stabili e riconosciuti. Complice una riforma elettorale e amministrativa che ridefiniva le modalità di elezione e i contorni del governo locale, i primi cittadini sono divenuti un simbolo del cambiamento che stava attraversando l'Italia e un riferimento tutto nuovo per i cittadini. Nel Nord Est, il fenomeno è stato (almeno in parte) interpretato dal Movimento dei Sindaci. Ideato da Massimo Cacciari, Bepi Covre e Giorgio Lago, questo movimento non è però riuscito ad imporsi sulla scena politica e si è rapidamente esaurito. E oggi?

Oggi i sindaci sono conosciuti, anche se forse non quanto ci si attenderebbe. Il 59% dei nordestini conosce il nome del proprio primo cittadino, mentre è il 27% ad ammettere di non ricordare chi sia. Al contrario, è il 4% a sbagliare le generalità e il 10% si limita a non rispondere alla domanda.

Ma di quanta stima è investito il primo cittadino? Il 60% degli intervistati prova molta o abbastanza fiducia verso il suo sindaco, mentre poco più di uno su tre (36%) marca la propria distanza e diffidenza. Interessante, però, è osservare come si profilano questi due orientamenti.

Se consideriamo il fattore anagrafico, possiamo vedere che il sostegno più ampio arriva dalle classi d'età adulte (45-64 anni): tra di loro, infatti, la fiducia verso il sindaco sale al 66-69%. Al contrario, il distacco tende a prevalere -facendosi maggioritario- tra i giovani con meno di 25 anni (51%).

Se consideriamo poi la dimensione dei centri urbani, possiamo vedere che sono soprattutto i residenti nelle cittadine con meno di 15mila abitanti a sostenere con maggiore forza il proprio primo cittadino (69%). Al contrario, coloro che vivono nei centri più popolosi, con oltre 50mila abitanti, tendono a esprimere maggiore sospetto: tra di loro, infatti, prevale la sfiducia (53%).

Politicamente, poi, il dato interessante da mettere in rilievo è la trasversalità del sostegno ai sindaci. La fiducia si mantiene sopra la soglia della maggioranza assoluta in tutti i settori considerati: raggiunge il 76% tra gli elettori di Forza Italia e il 64% tra quelli della Lega Nord; il 62% tra i sostenitori del Partito Democratico e il 55% tra quelli del Movimento 5 Stelle; il 58% tra quanti guardano ai partiti minori e il 56% tra coloro che si rifugiano nell'area grigia dell'incertezza e dell'astensione.

D'altra parte, questi dati sembrano sottolineare proprio il ruolo di unione costituito dal sindaco. La sintesi più estrema è forse rintracciabile nell'analisi del rapporto tra conoscenza e fiducia. Tra quanti conoscono il sindaco la stima sale al 66%. Ma anche tra chi ignora il nome del suo primo cittadino, il credito supera la soglia della maggioranza assoluta (52%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 8-10 febbraio 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1010 persone (rifiuti/sostituzioni: 10172), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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