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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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IL NORD EST: VIOLENZA SULLE DONNE, UN'EMERGENZA DA RISOLVERE SUBITO
[di Natascia Porcellato]
L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa della percezione della violenza sulle donne. Il giudizio sul femminicidio appare piuttosto netto: l'85% degli intervistati considera questo un problema da risolvere al più presto, mentre è il 15% a minimizzare ponendo l'accento sull'eccessiva enfasi mediatica. È un fatto, però, che nell'esperienza quotidiana sono soprattutto le donne ad essere oggetto di violenze o atteggiamenti non graditi. Il 31% dei nordestini conosce soprattutto donne vittime di apprezzamenti non voluti o commenti volgari, il 20% ha amiche che hanno subito palpeggiamenti non voluti, il 17% conosce almeno una donna vittima di stalking e il 20% una che ha subito violenza psicologica. Il 16%, poi, conosce soprattutto donne che hanno subito violenza fisica.
Il 25 novembre scorso è stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: le manifestazioni e le parole di condanna si sono sprecate nel Paese. Resta però il fatto che in Italia oltre 6 milioni 700mila donne hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale, il 32% delle donne tra i 16 e i 70 anni (Istat, giugno 2015). Quasi una su tre: la violenza sulle donne è nell'esperienza comune di ognuno, anche se spesso sottaciuta e sminuita.
D'altra parte, sono proprio le donne le prime vittime di comportamenti violenti ed è tra di loro che esiste una maggiore consapevolezza della diffusione del fenomeno. Il 31% dei nordestini conosce soprattutto donne vittime di volgarità verbali (ma il dato sale al 34% tra le donne), mentre il 20% ha tra le sue amicizie donne vittime di palpeggiamenti non voluti (24% tra le rispondenti donne). Il 17%, invece, conosce soprattutto donne vittime di stalking e il 20% ha nella sua cerchia donne che hanno subito violenza psicologica (tra le donne: 25%). Il 16%, infine, conosce soprattutto donne che hanno subito violenza fisica (ma tra le rispondenti si sale al 19%).
Consideriamo ora congiuntamente il genere e l'età. In linea generale, possiamo rilevare come la conoscenza di persone che hanno subito questo tipo di violenze sia più alta tra le classi d'età più giovani o centrali. Ma aggiungendo la variabile di genere, si comprende meglio come la quotidianità dei fenomeni sia presente in misura maggiore proprio tra le donne giovani e di età centrale. Così, gli apprezzamenti pesanti e i palpeggiamenti non voluti sono quotidianità soprattutto tra le donne giovanissime (64% e 53% tra i 15 e i 24 anni), giovani (59% e 34% tra i 25 e i 34 anni) e di età centrale (45% e 30% tra i 35 e i 44 anni). Per gli uomini coetanei, le percentuali sono sistematicamente (e spesso anche di molto) inferiori. Le vittime di stalking sono soprattutto donne per il 34% di quante hanno tra i 25 e i 34 anni e il 25% di coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni. La violenza psicologica è inflitta soprattutto a donne nell'esperienza del 29% delle under-25, del 46% di quante hanno tra i 25 e i 34 anni e del 35% di coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni. La violenza fisica subita soprattutto da donne, poi, appare un fatto noto al 25% delle donne tra i 35 e i 44 anni e al 26% di quante hanno tra i 55 e i 64 anni.
La tensione sociale sulla questione, però, appare alta: l'85% degli intervistati ritiene che il femminicidio sia una emergenza da risolvere al più presto, mentre è una minoranza (15%) a giudicarlo un fenomeno enfatizzato da mass media. Sono in misura maggiore gli uomini a sminuire la sua urgenza (22%), mentre le donne esprimono quasi unanimemente (92%) tutta la loro preoccupazione.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 5-7 settembre 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1013 persone (rifiuti/sostituzioni: 10914), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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