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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST: IL MEDICO DI FAMIGLIA PIACE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
A NORD EST FIDUCIA RECORD PER I MEDICI DI FAMIGLIA
[di Natascia Porcellato]

Secondo lo scrittore George Bernard Shaw "la maggior parte delle persone nasce con l'aiuto del medico e muore allo stesso modo". Nel mezzo, però, c'è uno slalom di appuntamenti e code, prenotazioni ed esami che non sembrano scalfire la granitica stima nella categoria, in particolare nel proprio medico di base.
Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, infatti, il 52% degli intervistati dichiara di provare molta fiducia nel proprio medico di famiglia, mentre il 42% ne dichiara abbastanza: residuale, infatti, appare la percentuale che lo guarda con sospetto (6%).

Il sostegno più convinto proviene dalle persone con meno di 25 anni (63%), da quanti hanno tra i 25 e i 44 anni (56%), dagli adulti tra i 55 e i 64 anni (58%), da quanti vivono in comuni con meno di 15mila abitanti (57%) oltre che da liberi professionisti (56%), studenti e disoccupati (entrambi 66%).
A questi possiamo affiancare coloro che mostrano un orientamento più tiepido, ma sempre positivo: in questo caso, ritroviamo una quota superiore alla media di persone di età centrale (45-54 anni, 51%), degli anziani (50%), di quanti sono in possesso della licenza media (48%), di quanti vivono in realtà urbane più grandi (47-48%) e di operai (53%).

Maggiori dubbi, invece, provengono da imprenditori e casalinghe, ma sottolineiamo che anche in queste due categorie la percentuale di critica rimane molto contenuta, compresa tra l'11 e il 12%.

La fiducia, dunque, è riposta in maniera massiccia nel proprio medico di famiglia. Spesso, però, la categoria è oggetto di polemiche per le modalità di accesso dei pazienti. Dai dati di Demos, emerge come le diverse modalità costruiscono una realtà particolarmente eterogenea in cui non sembra essere dominante un particolare modello. Il 34% degli intervistati, infatti, ha dichiarato che il proprio medico di base riceve sempre ad accesso libero, mentre, all'opposto, è il 35% a prevedere sempre gli appuntamenti. Una soluzione mista, che prevede sia giornate ad accesso libero che momenti di visite programmate, interessa il 29% dei nordestini.

Al di là di quella che vivono, quale modalità preferirebbero i pazienti? Le percentuali non indicano in modo chiaro una modalità di accesso favorita. Il 39% sceglierebbe una organizzazione che lasci totale libertà ai pazienti, ma una quota sostanzialmente analoga (37%) privilegerebbe una organizzazione totalmente basata sugli appuntamenti. Poco meno di un intervistato su quattro (24%), invece, indica nella modalità mista, che prevede momenti liberi e altri su prenotazione, quella maggiormente gradita.

Interessante, infine, è considerare la relazione tra desideri e realtà. Appare evidente come, spesso, questi coincidano già. Tra chi ha un medico di base che riceve solo su appuntamento, il 62% sceglie come preferita proprio questa modalità, mentre il 17% vorrebbe un accesso totalmente libero e il 21% preferirebbe un sistema misto. Anche la stragrande maggioranza di quanti possono andare liberamente dal proprio medico prediligono proprio questo tipo di organizzazione oraria (72%), mentre il 14% auspica una modalità mista e il 15% preferirebbe un accesso esclusivamente programmato. Curiosamente, i meno convinti del proprio sistema sono quelli che vivono la modalità mista. La percentuale di chi la conferma come prediletta, infatti, si ferma al 40%, mentre il 28% preferirebbe poter accedere al proprio medico di famiglia in modo totalmente libero e il 31% vorrebbe un'organizzazione basata sugli appuntamenti.




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 9-11 gennaio 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 10374), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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