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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST TEME IL TERRORISMO

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PAURA ATTENTATI A NORD EST MA NESSUNA PSICOSI SULL'ISLAM
[di Natascia Porcellato]

Timore attentati sempre alto, ma nessuna psicosi sull'Islam: questi sembrano essere i due elementi che emergono in maniera chiara dalle analisi dell'Osservatorio sul Nord Est. Secondo i dati analizzati da Demos per Il Gazzettino, quasi 8 nordestini su 10 (78%) pensano che solo alcuni gruppi estremisti spingano i fedeli musulmani alla violenza, mentre è una netta minoranza (9%) a giudicare l'Islam una religione generalmente aggressiva. Oltre un intervistato su due (53%), però, ritiene molto o abbastanza probabile che l'Italia sia vittima di attentati terroristici nei prossimi mesi, mentre il 40% appare più sereno.

Poco più di due mesi fa, è stato ucciso dalla polizia di Milano l'attentatore di Berlino. Il 19 dicembre 2016, Anis Amri aveva ucciso 12 persone (e ferito altre 56) facendo piombare un camion sulla folla dei mercatini natalizi di Charlottenburg. Tra le vittime, l'italiana Fabrizia Di Lorenzo. La memoria è andata in quei giorni alla veneziana Valeria Solesin, uccisa insieme ad altre 130 persone nell'assalto di Parigi del 13 novembre 2015 Due donne, due italiane, due giovani che avevano scelto due capitali europee per lavorare, crescere e vivere: stroncate dalla follia dei terroristi.

Non sono mancate, dunque, le vittime italiane di terrorismo; il territorio, però, non ha (ancora?) vissuto il dramma di un attentato. Il timore che questo accada riguarda il 53% dei nordestini, mentre il 40% giudica questa eventualità poco o per niente probabile. Rispetto al 2015, ma anche guardando al più lontano 2003, gli orientamenti appaiono sostanzialmente stabili. Segno che i tragici fatti che hanno contraddistinto gli ultimi anni non hanno ulteriormente accresciuto l'apprensione dell'opinione pubblica.

Le preoccupazioni provengono soprattutto dalle persone tra i 25 e i 54 anni (58-63%), mentre guardando alla categoria socio-professionale emerge che le tensioni tendono ad aumentare tra imprenditori e lavoratori autonomi (65%), operai (63%) e impiegati (60%). Politicamente, invece, l'apprensione raggiunge il 77% tra i sostenitori della Lega Nord e si mantiene intorno alla media dell'area tra gli elettori di Pd (53%), Forza Italia (56%) o dei partiti minori (55%). Più contenuto appare il timore tra i reticenti (46%).

A ritenere poco o per niente probabile un attentato terroristico in Italia, invece, sono per lo più gli under-25 (50%) e le persone con oltre 65 anni (48%). Poi, rileviamo una maggiore tranquillità tra studenti (58%) e liberi professionisti (48%), casalinghe (47%) e pensionati (46%). Considerando il voto, inoltre, emerge come siano soprattutto gli elettori del M5s a considerare poco realistico un atto terroristico nella nostra Penisola (52%).

La tensione verso l'idea che ci siano attentati in Italia, dunque, appare presente, ma non sembra pressante. Una certa influenza può giocarla la convinzione, diffusa e in crescita, che siano solo alcuni gruppi estremisti a spingere i musulmani alla violenza (78%, +4 punti percentuali rispetto al 2006). È una minoranza, invece, a giudicare l'Islam una religione generalmente violenta (9%, -5 punti percentuali), mentre il 13% non si esprime. L'idea che la violenza sia promossa solo da frange minoritarie appare quasi unanime tra gli elettori del Pd (95%), ma raccoglie anche l'adesione di oltre 3 elettori su 4 della Lega Nord (78%), del M5s (77%) e dei partiti minori (76%). L'idea che l'Islam sia una religione generalmente violenta, infatti, pur essendo superiore alla media tra gli elettori di Forza Italia (17%) e della Lega Nord (19%), in nessun caso supera il 20%.


NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 9-11 gennaio 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1011 persone (rifiuti/sostituzioni: 10374), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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