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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E GLI IMMIGRATI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IMMIGRATI: CALANO LE PAURE, IN AUMENTO L'APERTURA
[di Natascia Porcellato]

Scendono i timori e salgono i sentimenti positivi legati agli immigrati: oggi l'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa dei -contrastanti- sentimenti suscitati dal fenomeno migratorio. È il 36% dei rispondenti a dichiararsi d'accordo con l'idea che "Gli immigrati sono un pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza delle persone", mentre il 48% sostiene che "La presenza degli immigrati favorisce la nostra apertura culturale". L'integrazione dei migranti, poi, passa soprattutto attraverso il lavoro regolare e il pagamento delle tasse: è il 64% a ritenere che questa sia la componente fondamentale per considerarli "inseriti".
Il timore che ha accompagnato negli ultimi anni la percezione degli stranieri sembra essersi ritirato. Complice anche un netto calo della rappresentazione mass-mediatica dell'immigrazione come fonte di criminalità (Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, Demos-Osservatorio di Pavia), tale inversione sembra favorire uno sguardo più positivo rispetto al processo migratorio. Così, vediamo come sia il 36% dei nordestini a individuare un legame tra immigrati e problemi di ordine pubblico; rispetto al 2009, il dato è in calo di circa sei punti percentuali. Nello stesso arco di tempo, invece, sono aumentati di circa dieci punti percentuali quanti ritengono gli immigrati una fonte di apertura culturale (48%). Confrontando Italia e Nord Est, poi, vediamo come entrambi i contesti riconoscano l'apporto positivo dell'immigrazione in misura piuttosto simile (rispettivamente, 50 e 48%). L'associazione immigrati-sicurezza, invece, è più presente tra i nordestini (36%) che nell'intera penisola (31%).
I profili delineati dalle due opinioni appaiono quasi speculari. Quanti vedono nell'immigrazione prima di tutto un pericolo per l'ordine pubblico e la sicurezza sono in misura maggiore persone tra i 45 e i 64 anni, in possesso di un basso livello di istruzione e residenti in comuni con meno di 15mila abitanti. Dal punto di vista socio-professionale, invece, questa posizione è presente soprattutto tra operai e imprenditori, mentre, guardando al fattore politico, emergono gli elettori di Lega Nord e Udc.
Coloro che vedono negli immigrati principalmente le potenzialità di apertura e arricchimento sono per lo più giovani con meno di 34 anni, in possesso di un diploma o una laurea e residenti in città con oltre 50mila abitanti. Dal punto di vista professionale, questa posizione è presente in misura maggiore tra impiegati e studenti, mentre, se guardiamo all'orientamento politico, ritroviamo in misura maggiore elettori di Pd, Idv e partiti della sinistra radicale. Liberi professionisti, disoccupati e persone di età compresa tra i 45 e i 54 anni, invece, mostrano sia timore che percezione di arricchimento, e costituiscono un'area di ambiguità degna di attenzione.
E quando i nordestini considerano gli immigrati integrati? Il consenso verso il lavoro regolare e il pagamento delle tasse (64%) è piuttosto ampio e trasversale. Lo seguono, a distanza, la conoscenza di lingua e tradizioni nazionali (21%) e le amicizie con persone italiane (12%). Guardando all'orientamento politico, vediamo che tra gli elettori della Lega Nord è presente un approccio decisamente laburista, mentre quelli del Pd considerano altresì importante che gli immigrati abbiano amici italiani. I simpatizzanti dell'Idv, invece, associano al lavoro la conoscenza della lingua e delle tradizioni nazionali, mentre quelli dell'Udc si mostrano più sensibili della media sia rispetto al fattore sociale sia rispetto alla conoscenza dell'italiano.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 26-28 aprile 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1030 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it

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