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OSSERVATORIO SUL NORD EST - L'AGENDA DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PER L'EX MITICO NORD EST E' ALLARME DISOCCUPAZIONE
[di Natascia Porcellato]

Nord Est e disoccupazione: questo binomio, impensabile fino a qualche anno fa, appare ora quanto mai attuale. I dati raccolti da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi all'interno dell'Osservatorio sul Nord Est, infatti, mostrano come la questione lavorativa sia in cima alle inquietudini dei nordestini. Il 46% degli intervistati pone la disoccupazione al primo posto dell'agenda regionale seguita, a grande distanza, dal costo della vita (12%) e dalla qualità dei servizi sociali e sanitari (10%). Immigrazione e criminalità raccolgono sostanzialmente la medesima attenzione (entrambe intorno all'8%), mentre chiudono questa classifica delle priorità le tasse (7%), la viabilità (5%) e il deterioramento ambientale (4%).
«Il lavoro non mi piace, non piace a nessuno, ma a me piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi», diceva J. Conrad. Un aforisma adatto a descrivere il Nord Est, l'area che ha fatto del lavoro la principale fonte di identità e riconoscimento, oltre che veicolo di mobilità e integrazione sociale. Oggi, però, il meccanismo pare essersi inceppato di fronte alla crisi. Molte aziende sono in difficoltà o chiuse. Cassa integrazione e mobilità; licenziamenti e difficoltà nel trovare un posto di lavoro; la tendenza a impiegare i nuovi collaboratori in modo "flessibile" (o, meglio: "precario"): appaiono questi i principali tratti dell'attuale realtà lavorativa del Nord Est. E l'insieme di questi fattori ne mette in discussione non solo l'impianto socio-economico, ma l'identità stessa.
Per questi motivi la preoccupazione per il lavoro appare rischiosa su due fronti: perché racchiude sia la difficoltà individuale nella ricerca di un posto, ma mette a rischio anche il fondamento dell'identità sociale dell'intera area. In quel 46% che indica nella disoccupazione il primo problema scorgiamo entrambe le dimensioni. La crescita rispetto allo scorso anno è di circa 15 punti percentuali, ma guardando al 2003 la differenza è pari a +34. In effetti, l'agenda che i nordestini delineavano sette anni fa sembra appartenere a un'altra epoca: la priorità, allora, era il costo della vita, mentre la questione occupazionale era indicata dal 12% dei rispondenti, al pari della viabilità.
Vediamo ora i diversi profili che accompagnano le principali voci dell'agenda del Nord Est. La disoccupazione appare un'angoscia diffusa e trasversale. Tuttavia, un'attenzione superiore alla media le viene riservata da coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni, dagli impiegati e dai liberi professionisti, oltre che dai disoccupati. Dal punto di vista politico, gli elettori che più di altri indicano nel lavoro il principale problema da risolvere sono quelli di Fli, dei partiti della sinistra radicale, dell'Idv e del Pd.
Il costo della vita, invece, viene soprattutto indicato dai giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni e dalle casalinghe mentre, politicamente, sono i simpatizzanti di Prc-Pdci e Sel a sentire maggiormente il problema.
La qualità dei servizi socio-sanitari, poi, solleva maggiore preoccupazione in pensionati, disoccupati e liberi professionisti. Guardando all'età, sono presenti in misura superiore alla media le persone con oltre 65 anni, mentre gli elettorati più sensibili al tema sono quelli orientati verso Pd e Udc.
L'immigrazione, invece, è indicata soprattutto da coloro che hanno un'età compresa tra i 25 e i 34 anni, dagli operai e dai simpatizzanti di Lega Nord e Pdl, mentre la criminalità comune interessa gli over 55 e gli imprenditori. Le tasse, infine, sono il problema sentito in misura maggiore da coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni, dagli imprenditori e dagli elettori del Pdl e di Fli.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 31 agosto - 2 settembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1024 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Andrea Suisani ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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