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Il Governo giudicato dal Nord Est (10 aprile 2024)
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L'immigrazione è una risorsa per l'economia? (3 aprile 2024)
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Il terzo mandato a Zaia piace a più di metà dei cittadini veneti (27 marzo 2024)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST, IL FEDERALISMO E L'UNITÀ D'ITALIA
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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FEDERALISTI A MAGGIORANZA, UN PO' ALLARMATI PER L'ITALIA [di Natascia Porcellato]
Il 26 ottobre 1860, con lo storico "incontro di Teano" tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, si concludeva la spedizione dei Mille partita il 5 maggio da Quarto. L'unità (almeno di una parte) d'Italia era conclusa e al regnante di casa Savoia veniva consegnato da Garibaldi l'allora Regno delle Due Sicilie. Nei mesi in cui si susseguono gli anniversari che porteranno al 17 marzo 2011 (150° dell'Unità d'Italia), il Parlamento sta mettendo a punto una riforma tanto desiderata quanto contestata: quella federalista. E proprio dei giudizi espressi dalla popolazione rispetto alla riforma federale in discussione si occupa oggi l'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino. Circa il 60% dei nordestini si dichiara a favore mentre i contrari sono poco meno del 24%. E l'unità nazionale? È a rischio per un nordestino su tre, mentre la maggioranza assoluta (56%) non crede che l'impianto federale la comprometterà. Qualche settimana fa, a Mestre, il Presidente della Repubblica parlava dell'"evoluzione in senso autonomistico e federalistico della nostra Repubblica come garanzia della rinnovata unità nazionale". La riforma dei rapporti tra centro e periferia, dunque, appare, nelle parole di Giorgio Napolitano, un elemento centrale per l'esistenza stessa dell'unità nazionale. La forte domanda di autonomia proveniente dalle regioni del Nord, e in modo particolare da quelle del Nord Est, si traduce in un robusto sostegno per la riforma che i Ministri Bossi e Calderoli stanno portando avanti in Parlamento. In Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di Trento la quota di persone favorevoli alla riforma attualmente in discussione è pari al 60%, mentre si dichiara contrario circa il 24%. Piuttosto ampia è la quota di reticenti (intorno al 17%). Osserviamo come, nei diversi settori sociali considerati, la percentuale di favorevoli scenda raramente sotto il 50%. L'orientamento positivo verso la riforma federalista è maggiormente presente tra le persone di età centrale -compresa tra i 35 e i 54 anni-, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, i tecnici, gli impiegati e i funzionari. Dal punto di vista politico, invece, a schierarsi in misura maggiore con l'attuale riforma federale sono gli elettori di Pdl, Fli e, soprattutto, della Lega Nord. Ma l'unità nazionale è a rischio? No, risponde il 56% degli intervistati, mentre è circa un nordestino su tre a intravedere questo pericolo. Anche in questo caso la percentuale di persone che non si esprimono appare consistente (circa il 14%). Il profilo di quanti guardano con sospetto il possibile effetto dirompente per l'unità nazionale è piuttosto definito: sono in misura maggiore giovani con meno di 24 anni, operai, studenti e disoccupati. Guardando alla variabile politica, poi, vediamo come gli elettorati che più di altri temono per l'unità nazionale sono quelli di Fli, Pd, Idv e partiti della sinistra radicale. Ma se questo tentativo non andasse in porto? Cosa fare? Il 35% dei nordestini indica di ritentare in Parlamento, mentre l'11% invoca l'indipendenza del Nord subito. Il profilo di coloro che preferiscono la via parlamentare ricalca grossomodo quello già osservato per i favorevoli alla riforma. L'indipendenza del Nord, invece, trova maggiore accoglimento tra i liberi professionisti, le casalinghe, gli elettori del Pdl. Anche se, prevedibilmente, tocca il massimo tra quelli della Lega Nord.
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NOTA METODOLOGICA
I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 31 agosto - 2 settembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1024 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Andrea Suisani ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti. Documento completo su www.sondaggipoliticoelettorali.it
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