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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE VACANZE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
VACANZE, SOPRATTUTTO AL MARE MA SOLO PER UNA SETTIMANA
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, guarda oggi alle vacanze dei nordestini. Quasi quattro intervistati su dieci hanno già deciso di partire e dove andare, mentre il 17% è ancora titubante. La maggioranza (71%) rimane all'interno dei confini nazionali, anche se coloro che vanno all'estero sono cresciuti di quasi dieci punti percentuali in dieci anni. Il mare (65%) si conferma re dell'estate, mentre la durata delle vacanze si è gradualmente ridotta: oggi il 49% dei vacanzieri limita ad una settimana il proprio periodo di riposo fuori casa (+18 punti percentuali rispetto al 2001). Oltre quattro nordestini su dieci, invece, hanno rinunciato all'idea di andare in vacanza soprattutto per problemi di natura economica.

Negli ultimi giorni il caldo ha iniziato a farsi sentire anche nelle regioni del Nord Est. Così, mentre la Protezione Civile emette le prime allerte con le consuete raccomandazioni alla popolazione, il pensiero di andarsene per qualche giorno a rigenerarsi in un altro posto, lontano da casa e dalle consuetudini domestiche, si fa sempre più ricorrente. Ad aver già deciso di partire è il 39% dei nordestini. L'andamento nel corso degli anni segna una progressiva contrazione dei vacanzieri: nel 2001 era il 45% a dichiarare di andare in vacanza, e fino al 2006 la quota è costantemente scesa, arrivando al 37%. Tra il 2007 e il 2008 una timida ripresa aveva portato la quota di vacanzieri tra il 40-43%, ma oggi sono tornati a stabilizzarsi poco sopra il 39%.

Oltre alla quantità di vacanzieri, sembra essersi ridotto anche il tempo che questi possono dedicare alle "ferie". Dieci anni fa, infatti, il 52% dei vacanzieri passava circa due settimane in villeggiatura, il 14% aveva a disposizione un mese per le vacanze e il 4% superava i trenta giorni. Nell'insieme, quasi il 70% passava due settimane o più in vacanza. Oggi, invece, è il 51% a potersi permettere la stessa durata. Parallelamente sono cresciute le vacanze brevi, di una settimana o meno: dal 31% del 2001 al 49% registrato oggi, la crescita è di circa 18 punti percentuali.

Il paese di destinazione preferito è l'Italia per circa sette vacanzieri nordestini su dieci anche se, dal 2001 ad oggi, la perdita di appeal delle mete nazionali è di circa 9 punti percentuali. In modo speculare, è cresciuta la propensione per l'estero, che è oggi la meta prescelta dal 29% dei vacanzieri, ma è tra giovani e giovanissimi che la scelta di andare in paesi stranieri appare più frequente (rispettivamente: 55% e 44%).

La destinazione marina è ancora la preferita: il 65%, infatti, sceglie la spiaggia per passare un periodo di relax. Rispetto al 2001, il calo del mare è di circa 5 punti percentuali, mentre sostanzialmente stabile appare la montagna (20%). In crescita le preferenze verso le città d'arte (10%, +4 punti percentuali rispetto al 2001), e continuano ad apparire di nicchia scelte come lago, collina o campagna (complessivamente intorno al 5%).

Il 44% dei nordestini, la maggioranza relativa, però, non si recherà in vacanza quest'estate. Perché rimanere a casa? Poco meno di uno su due non parte a causa di problemi economici (45%; +16 punti percentuali rispetto al 2001), mentre le cause di forza maggiore, legate ad anzianità o malattia, riguardano il 23% (-9 punti percentuali rispetto a dieci anni fa). Sostanzialmente stabile è la quota di coloro che non partono perché preferiscono rimanere a casa (18%). In flessione, infine, appaiono i nordestini che non avranno "ferie" a disposizione perché impegnati al lavoro (11%, - 5 punti percentuali rispetto al 2001).
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 27-30 giugno 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1001 persone (rifiuti/sostituzioni: 3344), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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