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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE ADOZIONI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ADOZIONI, SÌ A CONVIVENTI E SINGLE MA NO PER COPPIE OMOSESSUALI
[di Natascia Porcellato]

Chi può adottare un bambino? Solo le coppie sposate o ci sono anche altre "forme di famiglia" da considerare? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, indaga oggi la questione delle adozioni. Posto che la legge italiana concede di adottare bambini a coppie regolarmente sposate (e solo in alcuni, rari, casi ad altri soggetti), abbiamo cercato di comprendere quali siano gli orientamenti presenti all'interno della società nordestina rispetto ad altre scelte e modalità di vita. Le coppie eterosessuali non sposate, ma conviventi, per esempio: il 67% degli intervistati è favorevole a renderle soggetti che possono richiedere di adottare un figlio. Anche i single godono di un ampio consenso: è il 58% dei nordestini a considerare positivamente l'idea che possano adottare un bambino. Minoritaria, infine, la quota di persone che permetterebbe a coppie omosessuali conviventi di adottare un figlio: è il 31% a mostrarsi d'accordo, quasi un nordestino su tre.

Circa un anno fa la Corte di Cassazione permetteva a una donna single di Genova di adottare una bimba russa, seppur non con la formula riservata alle coppie regolarmente sposate. Le polemiche furono piuttosto intense e, in particolare da parte cattolica, si levarono numerose voci di protesta. Diverse proposte di modifica del diritto di adozione giacciono da anni in Parlamento e, mentre la politica di sofferma a discutere senza riuscire ad arrivare a una sintesi, la società nel frattempo riconosce e apre a nuove forme di famiglia meno legate al matrimonio, sia esso civile o religioso. Appare piuttosto ampia, infatti, la quota di popolazione che permetterebbe l'adozione di bambini a soggetti per ora fortemente limitati -quando non impossibilitati- ad accedere in questo modo alla "genitorialità".

Infatti, è circa il 67% a dichiararsi favorevole a concedere questo diritto alle coppie non sposate, mentre le adozioni da parte dei single sono viste con favore dal 58% dei nordestini. Sono le classi d'età più giovani (under-34) a mostrare le maggiori aperture sia per le adozioni sia da parte di coppie conviventi che dei single, mentre gli adulti (35-54 anni) mostrano un accordo superiore alla media rispetto alle adozioni da parte di coppie conviventi. L'influenza della pratica religiosa, inoltre, è piuttosto intensa: l'apertura verso le adozioni da parte di coppie conviventi e single, infatti, sembra crescere costantemente al diminuire della pratica religiosa. Politicamente, invece, sono soprattutto gli elettori di centrosinistra -Pd, Idv, Sel e Mov. 5 Stelle- a mettere in luce le aperture più ampie, mentre i sostenitori dell'Udc appaiono attraversati da maggiori dubbi.

Infine, consideriamo le adozioni da parte di coppie omosessuali conviventi: per questa ipotesi il favore dei nordestini scende al 31%. Se guardiamo al fattore anagrafico, vediamo come sia ancora tra i giovani ad essere più ampia l'apertura verso le adozioni da parte di coppie gay: è il 58% degli under-25 a mostrare favore, e si attesta intorno al 44% anche tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni. Come negli altri casi analizzati in precedenza, anche qui la pratica religiosa è particolarmente significativa: i non praticanti appaiono spaccati a metà rispetto all'ipotesi che le coppie gay possano adottare un figlio, mentre tra quanti vanno assiduamente alla Messa è il 19% a dichiararsi favorevole. Guardando all'orientamento politico, infine, vediamo come siano gli elettori di Pd, Sel e Mov. 5 Stelle a mostrare le aperture maggiori, mentre è tra gli elettori di Udc, Pdl e Lega Nord che possiamo osservare delle perplessità più diffuse.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-8 novembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1025 persone (rifiuti/sostituzioni: 3517), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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