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OSSERVATORIO SUL NORD EST - SCUOLA: PER IL NORD EST HA POCHE RISORSE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
REBUS SCUOLA, PER UNO SU TRE MANCANO RISORSE E STRATEGIE
[di Natascia Porcellato]

Qual è il principale problema della scuola? Questa è la domanda che Demos, per l'Osservatorio sul Nord Est de Il Gazzettino, ha posto ai nordestini che hanno partecipato all'indagine. I risultati mettono in luce come al primo posto venga indicata la mancanza di risorse per la didattica (31%), seguita dall'assenza di collegamento con il mondo del lavoro (22%). La scarsa qualità degli insegnanti, invece, viene indicata dal 14% degli intervistati e precede di poco la mancanza di sostegno alle famiglie più povere (12%). Violenza nelle scuole e inadeguatezza dei programmi scolastici, infine, raccolgono rispettivamente l'8 e il 7%.

Eppure, nonostante tutto, nel Nord Est la scuola funziona. Secondo le elaborazioni della Fondazione Nord Est su dati OCSE-PISA, infatti, i risultati degli studenti di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento sono tutt'altro che negativi. Le competenze dei 15enni nordestini superano la media italiana, quella OCSE e anche quella di paesi come Germania, Francia e Regno Unito sia in matematica che scienze che in lettura e comprensione. È una scuola di qualità, dunque, e di questo sembra essere cosciente anche l'opinione pubblica.

Quando interrogati, infatti, i nordestini indicano problemi che sono soprattutto intorno o al di fuori della scuola piuttosto che questioni che la toccano da dentro. Consideriamo i primi 4 che da soli raccolgono quasi l'80% delle indicazioni.

La prima questione è la mancanza di fondi e risorse per la didattica: oggi, è il 31% a designarla come priorità, con un aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2005. Ad indicarla sono soprattutto le persone con meno di 54 anni (ma raggiunge il livello più alto tra quanti hanno tra i 25 e i 34 anni), gli studenti, gli operai, i funzionari e i disoccupati. Politicamente, invece, è tra gli elettori del Movimento 5 Stelle che la percentuale si fa più consistente (50%).

Dopo il problema economico, ritroviamo lo scarso collegamento con il mondo del lavoro: il 22% indica questa come la questione della scuola italiana, e la percentuale appare in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Guardando al profilo, invece, vediamo come siano soprattutto i giovani under-35 e coloro che hanno tra i 55 e i 64 anni a guardare con preoccupazione all'assenza di punti di contatto tra le aule e gli uffici o le officine. Dal punto di vista professionale, invece, sono casalinghe, studenti e liberi professionisti a mostrare i timori più ampi, mentre se consideriamo l'orientamento politico ritroviamo questa preoccupazione maggiormente consistente tra gli elettori della Lega Nord e del Pd.

La scarsa qualità degli insegnanti, invece, viene additata dal 14% degli intervistati. Rispetto alla serie storica di cui disponiamo, vediamo come questa sia in netta contrazione. Dal punto di vista generazionale, la critica verso la qualità del corpo docente sembra essere più estesa tra gli under-25 e le persone di età centrale (45-64 anni), gli studenti e i pensionati.

Al quarto posto, infine, ritroviamo la mancanza di sostegno economico agli studenti più poveri: questa è indicata dal 12% degli intervistati. In questo caso, sono soprattutto gli over-65, gli imprenditori, i pensionati e i disoccupati a mostrare sensibilità rispetto a questo problema, mentre dal punto di vista politico non sembrano emergere particolari settori da segnalare.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 30 giugno-2 luglio 2014 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1019 persone (rifiuti/sostituzioni: 5266), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Irene Sguotti ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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