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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST DIVISO SULLE PREVISIONI PER IL 2018

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
2018 NORD EST SOSPESO TRA PAURA E SPERANZA
[di Natascia Porcellato]

"Se la faiva va a matina, tol su el saco e va a farina": secondo la saggezza popolare, che guarda alla direzione delle faville dei falò sospinte dal vento, il 2108 sarà quantomeno incerto. Questo è il responso sull'anno appena iniziato che proviene dall'antico rito del Pan e Vin di Arcade, uno dei più grandi tra gli oltre 130 autorizzati nella sola Provincia di Treviso. Secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, l'opinione pubblica dell'area appare allineata alla cautela suggerita dalle faville. Il 40% degli intervistati pensa che il 2018 sarà un anno migliore di quello appena passato, mentre il 36% non si aspetta cambiamenti sostanziali. Per poco più di uno su cinque (21%), però, l'anno nuovo nasce all'insegna del pessimismo. Il confronto con le attese registrate otto anni fa mostra piccoli mutamenti: mentre gli ottimisti appaiono sostanzialmente stabili (39-40%), a crescere (+3 punti percentuali) sono coloro che non si aspettano cambiamenti. Una diminuzione, invece, è ravvisabile tra quanti prevedono un anno nuovo peggiore di quello appena chiuso (-4 punti percentuali).

Quali sono le parole d'ordine con cui guardare al futuro? Innanzitutto, speranza: la indica come il sentimento prevalente il 33% dei nordestini, seguita da incertezza (24%) e paura (12%). Opportunità e sconforto si dividono la quarta postazione (entrambe 9%), mentre chiudono entusiasmo (6%), indifferenza (3%) e impazienza (2%).

Quali sono i sentimenti dominanti delle diverse categorie socio-professionali? Consideriamo le prime sei, che complessivamente raccolgono oltre il 90% delle indicazioni.

Gli operai hanno nell'incertezza (34%) e nella speranza (21%) i principali sentimenti, mentre impiegati, tecnici e funzionari pensando al futuro combinano incertezza (32%), speranza (28%) e una quota di entusiasmo (10%) superiore alla media dell'area.

I liberi professionisti combinano paura (42%) e speranza (20%), condita da una certa idea di opportunità (17%). I lavoratori atipici, poi, si concentrano sulla speranza (44%), ma una quota importante sottolinea anche l'incertezza (27%), l'opportunità e l'entusiasmo (entrambi 10%). Gli studenti, inoltre, dopo speranza (26%) e incertezza (23%), vedono nel futuro opportunità (22%) ed entusiasmo (12%). Casalinghe e pensionati, inoltre, mostrano un set di emozioni similare: si concentrano in buona parte sulla speranza (rispettivamente: 52% e 42%), ma una quota non trascurabile di entrambi i settori è caratterizzata da incertezza (22% e 20%) o paura (18% e 15%). Nel pensare al futuro, tra i disoccupati emerge chiaramente lo sconforto (36%, quota quattro volte superiore a quella media dell'area), mentre la speranza (27%) appare meno diffusa che nel totale della popolazione. Tra imprenditori e lavoratori autonomi, infine, appaiono prevalenti i sentimenti positivi: la speranza (30%) si accompagna all'opportunità (22%) e, pur in presenza di una quota di incertezza (17%) o paura (12%), uno su dieci guarda al futuro con entusiasmo (10%).




NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 13-20 novembre 2017 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1086 persone (rifiuti/sostituzioni: 5927), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 2.97% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it.

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