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OSSERVATORIO SUL NORD EST - ALTA, MA IN CALO LA FIDUCIA NEL PAPA A NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
PAPA: SI INCRINA LA FIDUCIA, MA RESTA SEMPRE ALL'80%
[di Natascia Porcellato]

"Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo": con questa frase Papa Francesco richiama gli uomini ad accettare un sentimento profondo, travolgente e totalizzante come solo l'amore sa essere. Eppure, guardando ai dati dell'Osservatorio sul Nord Est per Il Gazzettino, emerge come si stia incrinando proprio l'amore dell'opinione pubblica verso il Vescovo di Roma. Secondo le più recenti analisi di Demos, infatti, l'80% dei nordestini ripone molta o abbastanza fiducia in Bergoglio.

Una quota molto ampia, certamente: questo valore riporta la fiducia nel Papa ai valori registrati per Giovanni Paolo II nel 2000 (82%), e risulta comunque superiore a quanto attribuito da Benedetto XVI tra il 2005 e il 2012. Il pontificio di Ratzinger, infatti, ha coinciso con una crisi di fiducia nel Papa. Nel 2005, era il 73% a riconoscergli molta o abbastanza fiducia, la percentuale si mantiene stabile nel 2006 (71%), ma scende al 67-68% nel biennio successivo. I valori, inoltre, non supereranno mai la soglia del 70% fino alla fine del papato di Raztinger, nel 2012. L'elezione di Bergoglio ha rappresentato, da questo punto di vista, una vera e propria svolta: l'enorme simpatia per il Papa venuto dalla fine del mondo travolge anche in nordestini che gli tributano, poco dopo la "fumata bianca", il 93% di fiducia. Il valore si mantiene stabile per i primi 4 anni, ma nel 2017 qualcosa sembra incrinarsi e la fiducia in Francesco scende all'87%. Oggi, con un consenso fermo all'80%, la perdita è di -7 punti percentuali guardando all'anno scorso, ma il saldo arriva a -13 rispetto al 2013.

Come è cambiata la fiducia in Papa Francesco? Confrontiamo i valori attuali con quelli di 5 anni fa. In generale, la riserva di fiducia sembra essere diminuita in tutti i settori considerati: tra gli under-25, scende dall'89% del 2013 all'attuale 72%, e una distanza ancora più rilevante è quella registrata tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (91% nel 2013 e 67% odierno). Le persone di età centrale (35-44 anni), poi, vedono il consenso verso Bergoglio scendere dal 92% del 2013 al 74%, mentre un calo un po' meno accentuato è rintracciabile tra coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni (dal 98% del 2013 all'attuale 85%). Gli adulti tra i 55 e i 64 anni, invece, mostrano una sostanziale stabilità di gradimento verso Francesco (91% nel 2013 e 89% odierno), e anche tra gli anziani i valori non appaiono così lontani (95% nel 2013 e 87% nel giugno scorso).

Guardando alla religiosità, possiamo osservare come la crisi di fiducia riguardi soprattutto i non praticanti o quanti si recano saltuariamente a Messa. Nel 2013, l'80% di coloro che non vanno in Chiesa dichiarano di provare molta o abbastanza fiducia nel Papa: il valore, oggi, si ferma al 60%. Tra quanti frequentano saltuariamente i riti religiosi, invece, il valore scende dal 96% del 2013 all'attuale 80%. Sostanzialmente stabile -e unanime, 95%- è la fiducia in Bergoglio tributata da coloro che sono assiduamente presenti alla Messa.


NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-6 giugno 2018 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1018 persone (rifiuti/sostituzioni: 9492), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.07% con CAWI) ed è stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione dell'indagine CATI-CAMI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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