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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NIENTE EGOISMO, SIAMO NORDESTINI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
EGOISTI IN RITIRATA E L'ESEMPIO ORA VIENE DAI GIOVANI
[di Natascia Porcellato]

"Nella società di oggi conviene essere egoisti perché l'altruismo non è più un valore condiviso": secondo i dati raccolti da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, è moltissimo (3%) o molto (13%) d'accordo con questa affermazione il 16% degli intervistati di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento.

Se proviamo a tracciare un profilo, vediamo che sono in misura maggiore i nordestini tra i 35 e i 44 anni (22%) e coloro che sono in possesso di un basso livello di istruzione (21%) a sostenere la necessità di pensare a sé stessi piuttosto che avere un approccio generoso verso gli altri. A questi, inoltre, si affiancano quanti non frequentano i riti religiosi (24%), coloro che sono operai (31%) e chi si trova in stato di disoccupazione (26%).

L'adesione a questa visione cinica della società moderna, invece, sembra assottigliarsi in maniera più evidente tra i giovani con meno di 25 anni (11%) e gli adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni (12%). A questi, inoltre, possiamo accostare coloro che frequentano assiduamente la Chiesa (7%), mentre dal punto di vista socio-professionale i settori meno convinti della necessità di essere egoisti sono quelli degli studenti (8%), oltre ai tecnici e ai liberi professionisti (entrambi 11%).

Il germe del "pensiero al singolare", dunque, non sembra essere particolarmente diffuso nel Nord Est. Guardando alla serie storica, inoltre, possiamo anche osservare come lo stesso sia diminuito, nel corso del tempo, e in maniera piuttosto marcata. Guardando al dato raccolto nel 2017, quando l'accordo con l'idea che fosse preferibile essere egoisti data la scomparsa dell'altruismo come virtù condivisa raggiungeva il 26%, il saldo è negativo di 10 punti percentuali. Se consideriamo il valore di dieci anni fa (24%), invece, la differenza rispetto a quello registrato nel corso dell'ultima indagine si ferma a -8 punti percentuali.

D'altra parte, chi conosce queste terre non può essere sorpreso: Veneto, Friuli-Venezia Giulia e la provincia di Trento sono tra le aree con il più alto tasso di presenza di associazioni di volontariato del Paese. Un "esercito di pace" composto di quasi 800.000 unità, solo calcolando i volontari attivi all'interno delle forme associative istituzionalizzate (Istat, 2015), a cui si aggiungono i tanti che agiscono al di fuori di un'organizzazione formale, in maniera spontaneistica.

Il valore di questo tesoro l'abbiamo visto anche in queste settimane di chiusura forzata a causa dell'epidemia da Covid-19. Nei Comuni che le hanno sapute valorizzare e coinvolgere, infatti, le associazioni e i volontari si sono dimostrati centrali nell'affiancarli in questo momento critico, soprattutto nel sostegno alla popolazione più fragile. Quelli che invece hanno preferito agire in solitudine, rischiano di ritrovarsi più poveri proprio di quelle riserve, intangibili e preziosissime, che saranno centrali per la ricostruzione del tessuto sociale dopo questi mesi di isolamento forzato: la solidarietà e la coesione sociale.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 11 e il 13 marzo 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1003 persone (rifiuti/sostituzioni: 5682), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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