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OSSERVATORIO SUL NORD EST - CORRIERI E COMMESSI FIGURE SOTTOPAGATE SECONDO IL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
COMMESSI E CORRIERI VANNO PAGATI DI PIÙ
[di Natascia Porcellato]

Durante il lock-down, mentre moltissimi sono stati chiusi in casa, altri hanno continuato a lavorare come e più di prima. Tutto il personale ospedaliero, ovviamente, in primis. Ma anche commessi e cassieri, che in quei giorni hanno tenuto aperti negozi e supermercati. E corrieri e spedizionieri, che hanno consegnato a domicilio pacchi e spese, pranzi e cene. Tutti hanno lavorato e rischiato in prima persona, soprattutto nelle prime settimane, quando i dispositivi di protezione individuale erano di difficile reperibilità e il contagio sembrava non volersi arrestare.

Ora che la situazione sembra tornata sotto controllo e la quotidianità è ripresa per (quasi) tutte le categorie, l'Osservatorio sul Nord Est si interroga sugli stipendi che vengono riconosciuti ai lavoratori dei servizi. Commessi e cassieri, spedizionieri e corrieri: dovrebbero essere pagati di più? Secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, sì. Il 51% dei nordestini intervistati ritiene infatti che queste categorie dovrebbero ricevere uno stipendio più alto, ma senza aumentare i prezzi. A questi possiamo accostare il 14% che pensa dovrebbero essere pagati di più anche a costo di veder crescere lo scontrino. Per contro, quanti ritengono adeguati gli stipendi di queste categorie si fermano al 18%. Piuttosto estesa, inoltre, la percentuale di chi non si esprime (17%).

Se osserviamo gli orientamenti delle diverse categorie socio-professionali possiamo trarre ulteriori elementi interessanti. L'idea che gli stipendi dei lavoratori dei servizi dovrebbero essere aumentati, ma senza costi per il consumatore, è diffusa soprattutto tra operai (67%) e liberi professionisti (54%). Anche i disoccupati mostrano una propensione superiore alla media a riconoscere buste-paga più ricche, sia senza che questo pesi sul cliente (64%), sia scaricando il costo su di essi (17%). Tra impiegati e funzionari, invece, convive una predisposizione a pensare che gli stipendi vadano aumentati anche a costi di avere prezzi maggiori (17%) con un'altra che ritiene adeguato quanto già previsto (23%). A loro, nella schiera di chi ritiene non sia necessario intervenire sugli stipendi di commessi e spedizionieri, si aggiungono gli imprenditori (35%) e gli studenti (30%). La perplessità, invece, tende a crescere tra casalinghe (28%) e pensionati (27%).

Vediamo, infine, l'influenza della politica. Mentre gli elettori della Lega non si discostano dai valori medi dell'area, è soprattutto chi guarda al Pd (25%) o ai partiti minori (21%) a pensare che cassieri e corrieri dovrebbero essere pagati di più, anche a costo di veder crescere i prezzi. L'idea che un aumento delle buste-paga di questi lavoratori sia necessario, ma senza che questo si traduca anche in un aggravio di costi per i clienti, è rintracciabile soprattutto tra gli elettori di FdI (61%) e del M5s (56%). Ed è sempre tra questi ultimi (28%), insieme a chi guarda a Forza Italia (37%) o ai partiti minori (25%), che è più presente l'idea che gli stipendi sia adeguati così come sono.



NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 6 e l'8 maggio 2020 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1005 persone (rifiuti/sostituzioni: 4967), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it

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