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OSSERVATORIO SUL NORD EST - NORD EST PESSIMISTA SULL'IMPATTO DEL COVID

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST SI ASPETTA UN ALTRO ANNO DI "LOTTA"
[di Natascia Porcellato]

Il Governo Draghi che si appresta a iniziare il suo lavoro troverà un Nord Est che a stento sta reggendo il peso della pandemia e che sempre più spesso si chiede quando finirà questo incubo. Secondo i dati analizzati da Demos per il Gazzettino, i più ottimisti, che pensano che il Covid-19 si esaurirà entro il 2021, sono il 23%. Una quota analoga (23%) si mette sul versante opposto, sostenendo che non finirà mai e dovremo imparare e convivere con il virus. La maggioranza assoluta (54%) dei nordestini intervistati per l'Osservatorio sul Nord Est, però, è convinta che una conclusione arriverà, ma non prima del 2022.

Esaurito lo shock di febbraio 2020, quando tutto cominciò trovandoci largamente impreparati. Passato il lock-down della primavera scorsa, quando dai canti sui balconi siamo passati all'inseguimento dei podisti. Esaurita la semi-libertà estiva, quando abbiamo potuto riprendere almeno un po' della "vecchia vita". Tornati in apnea negli ultimi mesi, quando il contagio è ripreso più violento di prima e ha segnato il Natale più inimmaginabile di sempre. Ma oggi, con la data simbolo dell'anniversario alle porte che spinge a fare bilanci e a tirare conclusioni, quali sono le paure maggiori dei nordestini?

Il primo spettro è quello della recessione economica del Paese: è l'81% a manifestare tale timore, e il valore è sostanzialmente stabile rispetto a quello registrato nel marzo del 2020. Questo tipo di paura appare maggioritaria in ogni settore sociale considerato; tuttavia, possiamo individuare nei giovani under-25 (88%) e negli studenti (86%), nelle casalinghe (90%) e nei disoccupati (91%) i più preoccupati di questa eventualità.

La seconda ombra minacciosa sul futuro è la perdita del lavoro di amici o familiari. Oggi, riguarda il 76% dei nordestini e rispetto al marzo scorso, quando il valore era fermo al 64%, l'incremento è di 12 punti percentuali. In questo caso, i più inquieti sembrano essere i giovani (81%), le persone di età centrale (82%) e gli anziani con oltre 65 anni (80%). Dal punto di vista socioprofessionale, invece, si distinguono casalinghe (83%) e pensionati (81%).

Il terzo allarme, individuato nel timore di perdere il proprio posto di lavoro, è presente nel 42% degli intervistati, con una crescita di 13 punti rispetto al marzo scorso. L'angoscia per la propria occupazione si fa più ampia (e maggioritaria), oltre che tra gli operai (57%), anche in una larga fascia di popolazione che va dai 25 ai 64 anni: tra questi, infatti, i valori oscillano tra il 50 e il 53%.
L'ultimo sospetto considerato, quello sottotraccia a ogni sorriso celato dalle mascherine, riguarda quello che il Covid-19 può lasciare nella vita di tutti i giorni: il 59% ha paura che non potrà più liberarsi di chirurgiche, Ffp2 e distanziamento sociale. Questa preoccupazione viene condivisa soprattutto dalle persone di età centrale (35-44 anni, 73%) e dalle donne (63%), da operai (69%) e imprenditori (67%), oltre che dai disoccupati (73%). È una umanità varia, che teme di non poter più essere tale.

NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 3 e il 6 febbraio 2021 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1007 persone (rifiuti/sostituzioni: 4115), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio.
I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Sara Garbin ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.

Documento completo su www.agcom.it
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