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ULTIME EDIZIONI OSSERVATORIO SUL NORDEST |
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L'autonomia del Veneto trova i veneti scettici (29 marzo 2023)
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L'adozione da parte di coppie gay divide il Nord Est (22 marzo 2023)
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Governo e opposizioni a Nord Est (15 marzo 2023)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULLA SOCIETÀ VICENTINA |
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X Rapporto Demos & Pi per Associazione Industriali Provincia di Vicenza (21 luglio 2011 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI RAPPORTO SULL'ALTO VICENTINO |
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Rapporto 2005 (giugno 2005 - file pdf)
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Rapporto 2004 (gennaio 2004 - file pdf)
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Rapporto 2002 (giugno 2002 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI IL CIVISMO NEL NORDEST |
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Rapporto 2007 (gennaio 2007 - file pdf)
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Rapporto 2005 (gennaio 2005 - file pdf)
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ULTIME EDIZIONI ALTRE RICERCHE |
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Regionali 2015 - le stime di voto per il Veneto (15 maggio 2015)
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Il Veneto e la lega (9 marzo 2015)
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I veneti e l'informazione (18 dicembre 2009)
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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL CONCETTO DI FAMIGLIA NEL NORD EST
Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento. |
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*I CONVIVENTI SONO "FAMIGLIA". NE SONO CONVINTI 6 SU DIECI [di Natascia Porcellato]
Secondo l'articolo 29 della Costituzione, "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio". A distanza di 75 anni, però, sembra ci sia bisogno di una revisione. Guardando i dati elaborati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, vediamo che è una minoranza a pensare che per essere una famiglia sia necessario sposarsi, civilmente o religiosamente (22%), e una quota ancora inferiore (13%) ritiene lo sia solo quella che è nata da un matrimonio in Chiesa. Il 63% dei rispondenti, infatti, pensa che la semplice convivenza è già famiglia.
Vivere sotto lo stesso tetto, dunque, per i nordestini può bastare. Eppure, in tempi non troppo lontani (2008), la maggioranza assoluta (54%) era ancora convinta che fosse necessario sposarsi per essere una famiglia: oggi, il medesimo orientamento non va oltre il 35%. Infatti, ad essersi fatta maggioranza, aumentando dal 44 al 63% (+19 punti percentuali), è la quota di chi pensa basti convivere.
Come variano questi orientamenti nei diversi settori sociali? L'idea che basti convivere per essere una famiglia è presente in misura maggiore tra le persone tra i 25 e i 54 anni (70-72%), ma è tra i più giovani che raggiunge la quota più ampia di adesione (84%). Gli over-65, invece, sembrano essere più divisi tra convivenza (47%) e matrimonio, religioso o comunque inteso (rispettivamente: 25 e 24%: complessivamente, 49%).
Guardando alla pratica religiosa, poi, osserviamo che l'idea che sia la convivenza a identificare una famiglia non si discosta dalla media dell'area tra quanti vanno a Messa saltuariamente (65%), mentre cresce in modo più sensibile tra quanti non sono praticanti (78%). È solo tra chi frequenta la Chiesa assiduamente, infatti, che la quota scende (34%) per lasciare spazio a quanti identificano la famiglia come necessariamente nata da un matrimonio, religioso (31%) o in qualunque modo celebrato (33%).
Politicamente, infine, sono gli elettori di Azione-Italia Viva (74%), insieme a coloro che guardano ai partiti minori (86%), a aderire maggiormente alla visione di famiglia come convivenza, mentre intorno alla media dell'area si fermano quanti voterebbero per il Pd (63%) o il M5s (66%). L'area di centrodestra, invece, si divide in maniera più sensibile: mentre la maggioranza (57%) dei sostenitori di Lega e FdI ritiene che la convivenza sia sufficiente a individuare una famiglia, tra gli elettori di Forza Italia l'accento è sul matrimonio, religioso o comunque inteso (complessivamente: 60%).
È un cambiamento culturale profondo, quello che si intravvede dai dati di oggi, che parte da (e si riflette su) diversi ambiti della vita, privata e sociale. C'è la secolarizzazione, che ha progressivamente allontanato dalla religione. C'è la privatizzazione dei rapporti sociali, che ha spostato il focus sulle scelte e i comportamenti individuali. Da qui, forse, lo svuotamento del matrimonio come rito collettivo. È, dunque, un mutamento sociale profondo, che parte da lontano: studiarlo sarà importante per comprendere che società siamo diventati. E come saremo in futuro.
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto tra il 28 ottobre e il 5 novembre 2022 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI, CAMI, CAWI da Demetra. Il campione, di 1002 persone (rifiuti/sostituzioni: 4092), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 18 anni e più residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per provincia (distinguendo tra comuni capoluogo e non), sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,1% con CAWI) ed è stato ponderato, oltre che per le variabili di campionamento, in base al titolo di studio. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100. I dati fino a febbraio 2019 fanno riferimento ad una popolazione di 15 anni e più. Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Marco Fornea ha svolto la supervisione della rilevazione effettuata da Demetra. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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