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OSSERVATORIO SUL NORD EST - LA PERCEZIONE DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA NEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
IL NORD EST E LA PERCEZIONE DELLA CONGIUNTURA ECONOMICA
[di Fabio Bordignon]

Cambia il governo, nel Nord Est migliora il clima economico. L'avvicendamento a Palazzo Chigi tra vecchio e nuovo esecutivo sembra avere determinato una inversione di tendenza, negli indici calcolati da Demos per Il Gazzettino. Sebbene il quadro nazionale continui a preoccupare ampie porzioni dell'opinione pubblica nordestina, i giudizi delle persone tornano a farsi meno critici, mentre, su scala regionale, prevalgono gli elementi di stazionarietà. Ma sulla "congiuntura percepita" influisce, in modo rilevante, il colore del governo in carica.
Le curve disegnate dagli indici dell'Osservatorio sul Nord Est mostrano un andamento altalenante, legato a mutamenti e ridefinizioni, spesso repentine, del clima d'opinione (che non necessariamente trovano precisa rispondenza nei conti economici "oggettivi"). Il punto più basso è stato raggiunto proprio in occasione della precedente rilevazione: lo scorso marzo, quando le misure sintetiche calcolate da Demos hanno fatto registrare il record negativo sia per l'economia nazionale che per quella regionale (in questo caso il dato pareggiava un precedente minimo del 2005). La rilevazione condotta nelle scorse settimane rende conto di variazioni non trascurabili, nelle tendenze percepite dalla popolazione nordestina: tutte di segno positivo. Il saldo d'opinione, dato dallo scarto tra valutazioni favorevoli e sfavorevoli, in merito alle dinamiche degli ultimi tre mesi, sale da -44 a -35, in riferimento alle finanze familiari, da -49 a -34, per l'economia regionale. Ma è il dato relativo alla congiuntura nazionale a mettere in evidenza la ripresa più consistente: da -78 a -56.
Le ragioni di questa (piccola ma significativa) svolta - come sottolinea il commento di Giancarlo Corò ai risultati dell'Osservatorio - difficilmente possono essere ritrovate nei segnali offerti dagli indicatori economici (oggettivi), che sembrerebbero andare nella direzione opposta. Esse sono ben catturate, invece, dall'"incrocio" con le preferenze politiche individuali. Come già riscontrato in passato, le persone tendono ad osservare l'economia (anche) attraverso le lenti della politica: sono quindi gli elettori di centro-sinistra, oggi "all'opposizione", a vedere nero.
Questo tipo di configurazione, combinata agli orientamenti prevalenti nell'area, determina una certa risalita dei tre indici standard. Ciò corrisponde a scarti evidenti, rispetto ai "numeri" di marzo, soprattutto per quanto riguarda l'Italia: dati che, comunque, continuano a determinare un saldo d'opinione ben sotto l'asticella dello zero. La temperatura rilevata dal barometro economico dell'Osservatorio si mantiene infatti su valori siderali. Tanto più se confrontati con quelli dell'estate 2006: anche due anni fa all'insediamento di un nuovo governo - peraltro di centro-sinistra - era corrisposta una crescita dell'ottimismo economico, ma di entità ben superiore rispetto a quella attuale. Gli indici erano saliti, in quel periodo, ai massimi livelli: sebbene destinati ad un crollo repentino già a partire dall'autunno; sebbene, comunque, preceduti dal segno "meno". Nonostante l'iniezione di fiducia garantita dall'ingresso nell'era del quarto governo Berlusconi, il quadro economico nazionale continua dunque ad apparire critico ai cittadini di quest'area. Sei su dieci, nel campione interpellato, sostengono che le cose, nella penisola, sono peggiorate ulteriormente nel corso dell'ultimo trimestre. L'economia regionale continua ad esibire, agli occhi della popolazione locale, performance superiori: in questo caso, la maggioranza relativa del campione (il 45%) registra soprattutto indizi di stazionarietà.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto tra il 7 e il 9 luglio 2008. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1041 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati delle precedenti rilevazioni fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Fabio Bordignon e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
La documentazione completa su www.agcom.it.
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