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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL NATALE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
NATALE È LA FESTA "DEI REGALI" MA RECUPERA IL SENSO RELIGIOSO
[di Natascia Porcellato]

A quattro giorni da Natale, l'Osservatorio Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, punta la propria attenzione sul significato che riveste la prossima ricorrenza per i cittadini dell'area. Tra i nordestini prevale l'idea che il 25 dicembre sia una festa commerciale (38%) o, al limite, famigliare (37%), mentre solo uno su quattro riconosce sia una celebrazione importante soprattutto per il suo significato religioso. Riuniti più volentieri attorno all'albero di Natale (39%) piuttosto che di fronte al presepe (30%), lo scambio dei doni appare un momento (quasi) liberatorio dato che circa sette nordestini su dieci vivono l'acquisto dei regali come una spiacevole incombenza.

Luminarie lungo vie e piazze di ogni paese, alberi di natale che lampeggiano di fronte alle case, persone che corrono frettolosamente da un negozio all'altro: anche quest'anno Natale è alle porte. E le luci della festa sembrano oscurare proprio la parte più sacra della festa: solo un nordestino su quattro, infatti, riconosce nel Natale una ricorrenza importante per il significato religioso che ha. La rimanente quota di popolazione si divide tra coloro che la giudicano una festa meramente commerciale (38%) e quanti, invece, la vivono come un momento importante da passare con i propri cari (37%).

Anche se il significato della ricorrenza appare ormai intimamente legato ai consumi, fare i regali di Natale non appassiona. Infatti, il 67% dimostra poco o nessun entusiasmo in proposito, mentre solo a un nordestino su tre piace (molto o abbastanza) fare i regali di Natale. Rispetto un anno fa, però, il trend del budget destinato ai doni appare in crescita. Coloro che dichiarano che spenderanno più di quanto avevano fatto nel 2009 sono circa il 7% (+3 punti percentuali rispetto a quanto rilevato dodici mesi fa), mentre quanti si attesteranno intorno alla stessa cifra salgono dal 42 al 49%. Si contraggono, invece, coloro che intendono ridurre le proprie spese per doni natalizi, scendendo dal 34 al 26%. In calo di circa 3 punti, infine, sono anche quanti non intendono spendere soldi per i regali (18%).
A conferma di un certo disincanto religioso, che spinge a vivere il 25 dicembre come una festa soprattutto consumistica o familiare, nella "sfida" tra albero di Natale e presepe, la maggioranza relativa dei nordestini si schiera per il primo. Circa il 39% degli intervistati, infatti, preferisce l'abete addobbato, mentre il 30% sceglie il presepe. Molto limitata appare la quota di quanti non amano questi due simboli (5%), mentre è il 25% ad apprezzarli in ugual misura.

Quali sono i tratti sociali che contraddistinguono le due principali "fazioni"? Scelgono l'albero di Natale soprattutto le persone con meno di 44 anni, non praticanti o praticanti saltuari e in possesso di un diploma o una laurea. Invece, a prediligere il presepe sono in misura maggiore coloro che frequentano assiduamente la messa, gli anziani con oltre 65 anni e le persone caratterizzate da un basso livello di istruzione. Dal punto di vista professionale, poi, imprenditori e impiegati, disoccupati e studenti sono uniti nel preferire l'albero; il presepe, invece, è guardato con maggior favore da casalinghe e pensionati. Politicamente, infine, possiamo apprezzare la formazione di curiosi "schieramenti": l'albero di Natale mette d'accordo gli elettori di Pd, Pdl, Lega Nord e Sel, mentre i simpatizzanti di Idv, Fli e Udc sono uniti nel preferire il presepe.

NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 14-17 dicembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1089 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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