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OSSERVATORIO SUL NORD EST - GIOVANI E FORMAZIONE, L'OPINIONE DEL NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
FAMIGLIA, SCUOLA E TIVÙ, ECCO CHI EDUCA I GIOVANI
[di Natascia Porcellato]

L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, oggi punta l'attenzione sull'universo dei giovani, sulle influenze che ricevono e sui tratti che possono favorirli nella vita. Assodato il ruolo fondamentale della famiglia, la maggioranza relativa dei nordestini (37%) riconosce la centralità degli insegnati nell'educare i ragazzi. Inoltre, circa quattro rispondenti su dieci appaiono consapevoli dell'importanza che rivestono l'impegno e le capacità personali nello studio e nel lavoro per "farsi strada" nella vita.

«Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro»: così rifletteva il poeta greco Euripide, vissuto intorno al V secolo a.C.. Ma oggi chi insegna ai giovanissimi di età compresa tra i 14 e i 19 anni? Chi, secondo la percezione dell'opinione pubblica, li educa, oltre alle famiglie? Certamente non i partiti, che sono indicati dallo 0.2% degli intervistati. Poco le associazioni di volontariato (scelte dal 5% dei nordestini). Neppure la Chiesa appare un punto di riferimento condiviso: solo il 6% la considera centrale nell'educazione degli adolescenti, superata anche dalle associazioni sportive (7%). La parte del leone, infatti, secondo i nordestini intervistati da Demos, la fanno la televisione (18%), gli amici (23%) e la scuola (37%).

Guardando alle diverse età, però, ci possiamo rendere conto di quanto le percezioni possano cambiare con il mutare delle generazioni. Le classi d'età più adulte (con oltre 45 anni) puntano maggiormente sul ruolo di scuola e insegnanti, mentre gli under-19 associano l'importanza della scuola a quella degli amici. I loro "fratelli maggiori" (di età compresa tra i 20 e i 34 anni), invece, tendono ad attribuire un ruolo preponderante ad amici e televisione.

Se insegnati e amici appaiono centrali nella formazione degli adolescenti, con uno spazio non irrilevante ricoperto dalla televisione, quali sono, invece, i fattori che li aiuteranno poi a "farsi strada" nella vita? Impegno e capacità, nella scuola e nel lavoro, sembrano essere le carte vincenti, secondo i nordestini: circa il 41% individua in questo il fattore necessario per "arrivare". A seguire, molto più distaccati, troviamo la ricchezza e il sostegno della famiglia (15%), la possibilità di fare esperienze (di studio o lavoro) all'estero e la qualità delle scuole o delle università frequentate (entrambe intorno al 13%). Le conoscenze personali e familiari sono fondamentali secondo il 9%, mentre chiudono questa (particolare) graduatoria la fortuna e la bellezza (rispettivamente: 6 e 3%).

Anche in questo caso appare interessante osservare come si orientino gli intervistati in base alle diverse età. Se l'impegno e le capacità personali sembrano essere le principali componenti per tutte le classi d'età considerate, è nel peso delle altre che possiamo cogliere le diverse sfumature. I giovani (fino a 24 anni) associano all'impegno personale sia le esperienze di studio o lavoro all'estero che le conoscenze personali e familiari. Quelli di età compresa tra i 25 e i 34 anni, invece, uniscono l'importanza delle reti (personali o familiari) alla qualità delle scuole e delle università frequentate. Adulti e anziani, infine, puntano, oltre che sull'impegno e le capacità personali, sulla ricchezza e il sostegno della famiglia.
NOTA METODOLOGICA

I dati dell'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos & Pi, sono stati rilevati attraverso un sondaggio telefonico svolto nei giorni 14-17 dicembre 2010. Le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), dalla società Demetra di Venezia. Il campione, di 1089 persone, è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età. I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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