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OSSERVATORIO SUL NORD EST - DIVENTARE ADULTI: L€™OPINIONE DEL NORD EST.

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
ORMAI SOLO DOPO I 31 ANNI UN GIOVANE DIVENTA ADULTO
[di Natascia Porcellato

"La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po' più tardi nella vita", osservava Charlie Chaplin. Ma, guardando i dati presentati oggi dall'Osservatorio sul Nord Est, un piccolo trucco sembra esserci: rinviarne la fine. Infatti, secondo il campione di nordestini intervistato da Demos per Il Gazzettino, è solo alla soglia dei 31 anni che i giovani diventano adulti. Quali sono le tappe che siglano questo passaggio? Trovare un lavoro stabile è il primo requisito indicato (37%), ed è seguito, a distanza, dall'andare a vivere in una casa diversa da quella dei genitori (18%), sposarsi e avere un figlio (entrambi intorno al 15%).

La società italiana contemporanea sembra essere attraversata da una doppia tensione. Da una parte, infatti, assistiamo ad un invecchiamento sempre più marcato della popolazione. Dall'altro, però, sembra essersi perso il confine tra gioventù ed età adulta, con la ricerca incessante della formula che possa regalare l'eterna giovinezza. Tra creme e sport, chirurgia estetica e botulino, i tentativi di fermare i segni del passaggio del tempo sembrano essere sempre più numerosi e raffinati.

Non stupisce, quindi, osservare un certo imbarazzo quando viene chiesto a che età una persona non è più giovane e diventa adulta. Poco meno dell'8%, infatti, non sa (o non vuole) indicare un'età. Se, invece, ci concentriamo sulle risposte dei nordestini, vediamo che il 23% colloca la fine della giovinezza al compimento dei 20 anni, mentre il 16% individua tra i 21 e i 25 anni questo limite. Circa un nordestino su tre (32%), inoltre, pone l'inizio dell'età adulta tra i 26 e i 35 anni, mentre quasi il 22% indica la fine della giovinezza oltre i 36 anni.
Calcolando la media delle età indicate, vediamo come la soglia del passaggio alla vita adulta si collochi a 31 anni. Guardando all'influenza dell'età dei rispondenti, però, osserviamo una tendenza interessante: il limite viene progressivamente innalzato all'aumento dell'età del rispondente. Così, se tra i giovani con meno di 34 anni la soglia dell'età adulta è indicata tra i 26 e i 28 anni, per coloro che hanno più di 45 anni la maturità arriva solo tra i 32 e i 34 anni.

Qual è il momento che più di altri segna il passaggio dalla giovinezza all'età adulta? Trovare un lavoro stabile, prima di tutto: il 37% individua nella tranquillità professionale il momento in cui si chiude la giovinezza. Andare a vivere in una casa diversa da quella dei genitori, invece, è indicato dal 18% dei nordestini. A seguire troviamo altri due momenti che, in passato, erano considerati fondamentali per la fine della giovinezza: avere un figlio e sposarsi (o convivere) sono indicate da circa il 15% degli intervistati, mentre il termine degli studi si ferma al 14%.

Possiamo avere ulteriori indicazioni considerando l'influenza del fattore anagrafico. Se trovare un impiego stabile è la condizione più indicata da tutte le classi d'età, vediamo come questa idea sia presente in misura maggiore tra le persone tra i 45 e i 64 anni. I giovani con meno di 24 anni, invece, mostrano una sensibilità superiore alla media verso la residenza in una casa diversa da quella dei genitori. Anche quanti hanno tra i 25 e i 34 anni mostrano attenzione verso questo aspetto, a cui antepongono, però, il diventare genitori. Coloro che hanno oltre 55 anni, infine, tendono a mostrare una sensibilità superiore alla media sia rispetto all'importanza del matrimonio (o della convivenza) che sul termine degli studi.
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 31 gennaio-2 febbraio 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1024 persone (rifiuti/sostituzioni: 3089), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.1%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Ludovico Gardani e Natascia Porcellato hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Claudio Zilio ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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