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OSSERVATORIO SUL NORD EST - CHIESA E STATO VISTI DA NORD EST

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
MENO CHIESA NELLO STATO NORDEST SEMPRE PIÙ LAICO
[di Natascia Porcellato]

I Nordestini sempre meno tolleranti verso gli interventi della Chiesa nella politica italiana: sembra essere questa l'indicazione principale che proviene dai dati pubblicati oggi all'interno de l'Osservatorio sul Nord Est. L'indagine curata da Demos per Il Gazzettino analizza la percezione dell'atteggiamento della Chiesa rispetto le leggi nazionali. La maggioranza degli intervistati (56%, +9 punti percentuali rispetto al 2010) ritiene che la Chiesa non dovrebbe cercare di influenzare le decisioni della politica. Una minoranza, quindi, si dichiara a favore dell'intervento della Chiesa: per il 27% questo dovrebbe riguardare solo questioni strettamente religiose, mentre il 17% non ammette limitazioni alle parole provenienti da Oltretevere.

Nella popolazione sembrano essersi sviluppate due tendenze contrastanti rispetto alla Chiesa. Da una parte, c'è il riconoscimento del suo importante ruolo, sia dal punto di vista morale che sociale. Dall'altra, però, sono criticati i privilegi e le esenzioni di cui usufruiscono alcune strutture -non religiose- legate al mondo cattolico. Con ogni probabilità, in un momento di crisi profonda, in cui ognuno è chiamato a duri sacrifici, anche il più piccolo beneficio non giustificato appare un'ingiustizia incomprensibile. E, in quest'ottica, possono essere, forse, poco comprensibili alcuni interventi del Vaticano sul dibattito politico. Interventi che, talvolta, possono essere percepiti più come tentativi di proteggere dei privilegi che come difesa di Valori.

Anche nel Nord Est sembra essersi radicata una quota di popolazione particolarmente sensibile, e contraria, all'intervento della Chiesa nella politica. Nel corso dell'ultima rilevazione dell'Osservatorio sul Nord Est, infatti, era il 56% degli intervistati a ritenere che la Chiesa non dovrebbe mai cercare di influenzare la politica. Il trend, inoltre, mostra come questa posizione sia cresciuta all'interno della popolazione: rispetto allo scorso anno, l'aumento è di quasi 9 punti percentuali, ma, se guardiamo al 2005, il saldo è positivo di 12 punti percentuali.
E', quindi, una minoranza a ritenere opportuni gli interventi della Chiesa sulla formazione delle leggi italiane: il 17% li giudica sempre opportuni, mentre il 27% li vorrebbe limitati ad argomenti che riguardano la religione. Se li consideriamo nell'insieme, vediamo come la quota di favorevoli agli interventi della Chiesa sia diminuita di circa 7 punti percentuali in un anno.

Esaminiamo ora l'influenza di due dimensioni chiamate direttamente in causa: la religiosità e l'orientamento politico. Guardando alla partecipazione ai riti religiosi, vediamo come tra i non praticanti il rifiuto per gli interventi della Chiesa arriva al 79%, e interessa anche il 61% dei praticanti salutari. Importante, poi, è osservare come si orientano coloro che frequentano assiduamente i riti religiosi: tra loro, è il 26% a sostenere che la Chiesa deve esprimere sempre la propria posizione, mentre uno su tre desidererebbe che, da Oltretevere, la voce si levasse solo per questioni religiose. Inoltre, è il 40% dei praticanti assidui a considerare inopportuni gli interventi della Chiesa in politica.

Infine, possiamo avere ulteriori indicazioni guardando all'orientamento politico degli intervistati. La posizione più intransigente, che vuole una Chiesa defilata, è presente soprattutto tra gli elettori di Pd, dei partiti minori e tra i reticenti, ma la maggioranza dei simpatizzanti di Idv, Pdl, Lega Nord, Fli, e Mov. 5 Stelle sostiene la stessa idea. Più divisi, invece, appaiono i sostenitori dell'Udc: tra questi, infatti, la ripartizione all'interno delle tre posizioni appare (quasi) omogenea, mostrando una maggiore apertura alla voce della Chiesa in linea con il richiamo esplicito di questo partito ai valori cattolici.
NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 4-8 novembre 2011 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1025 persone (rifiuti/sostituzioni: 3517), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,06%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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