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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E IL CONSUMO DI GENERI ALIMENTARI DI PRIMARIA NECESSITÀ

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
A NORDEST METÀ DEGLI ABITANTI RIDUCE I CONSUMI ALIMENTARI
[di Natascia Porcellato]

Se, come dice la saggezza popolare, "tutti i guai son guai, ma il guaio senza pane è il più grosso", dovremmo davvero iniziare a preoccuparci. Secondo i dati raccolti da Demos per Il Gazzettino e pubblicati oggi all'interno de l'Osservatorio sul Nord Est, nell'ultimo anno un nordestino su quattro ha comprato meno pane, mentre quasi il 35% ha diminuito il consumo di carne e pesce. Frutta e verdura, invece, sono state ridotte dal 15% degli intervistati, e poco più del 13% ha consumato meno pasta. La quota di intervistati che, al contrario, ha segnalato un aumento è molto contenuta: tra il 2 e il 4% per pane, pasta, carne e pesce. Più consistente, invece, la crescita per frutta e verdura: è il 10% dei nordestini ad averne aumentato il consumo negli ultimi dodici mesi.

Crisi economica e nuove abitudini alimentari: queste sono due lenti attraverso cui è possibile leggere i dati relativi al consumo di alimenti primari. Da una parte, infatti, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte crisi economica che ha progressivamente ridotto la capacità di acquisto delle famiglie. Dall'altra, però, non possiamo dimenticare come alcune indicazioni di dietologi e ricercatori per una nutrizione più sana abbiano promosso l'assunzione di alcuni alimenti piuttosto che altri, orientando molte persone a modificare il proprio stile alimentare. Per questo, basta pensare alle campagne di informazione che negli ultimi anni hanno cercato di favorire il consumo di frutta e verdura. Pur considerando che quello alimentare è un comportamento dalle molteplici dimensioni e che, quindi, può essere osservato da diversi punti di vista, vediamo come, nell'ultimo anno, siano cambiati gli stili di consumo dei generi primari dei nordestini.

Più di un nordestino su tre (35%) ha ridotto il consumo di carne e pesce, mentre il 25% ha diminuito l'acquisto di pane. Più contenuti, invece, i mutamenti riguardanti frutta, verdura e pasta: poco meno del 15% ha diminuito l'acquisto di vegetali (a fronte del 10% che invece l'ha aumentato) e il 13% ha ridotto il consumo di pasta.
Per rendere più semplice la lettura dei dati, abbiamo costruito un indice sintetico che considera coloro che hanno dichiarato di aver ridotto il consumo degli alimenti. Il 40% degli intervistati ha moderatamente ridotto l'acquisto di questi prodotti (per 1 o 2 alimenti), mentre è circa un nordestino su dieci (10%) ad avere diffusamente diminuito i propri consumi (in 3 o 4 casi). Un nordestino su due, invece, non ha ridotto il proprio acquisto degli alimenti proposti.

Come si caratterizza il profilo di queste tre categorie? Ad aver diminuito l'acquisto degli alimenti proposti in modo moderato sono soprattutto le classi d'età più giovani e gli adulti (dai 15 ai 54 anni). Questa trasversalità anagrafica, inoltre, trova conferma nella caratterizzazione professionale. A mostrare una riduzione moderata dei consumi, infatti, sono in misura maggiore operai e impiegati, lavoratori autonomi e liberi professionisti, studenti e disoccupati.

Quanti, invece, hanno ridotto in modo diffuso i propri consumi nei generi primari sono soprattutto le classi d'età più adulte, gli anziani e i pensionati. Simile, anche se non sovrapponibile, appare il profilo di coloro che non hanno diminuito i propri consumi. Anche in questo caso, infatti, ritroviamo una presenza superiore alla media di persone adulte o anziane (oltre 55 anni) e pensionati, a cui però si affiancano imprenditori, liberi professionisti, casalinghe.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 6-8 febbraio 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1039 persone (rifiuti/sostituzioni: 2828), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,03%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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