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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST E LE TASSE

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
TASSE: PER UNO SU CINQUE SONO OPPRESSIONE STATALE
[di Natascia Porcellato]

Cosa sono le tasse per i nordestini? L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi della concezione che hanno i cittadini dell'area dei tributi. La popolazione appare attraversata da una spaccatura che divide equamente coloro che considerano le imposte un dovere civico e quanti, invece, le vedono come un mezzo per garantire i servizi (entrambi: 41%). Una minoranza (seppur non trascurabile) le giudica uno strumento di oppressione dello Stato (18%). Quale tassa vorrebbero abolire i nordestini? Canone Rai (39%) e Imu (36%) sono i primi tributi da cancellare.

La popolazione del Nord Est, nel corso degli ultimi vent'anni, ha spesso utilizzato la rivendicazione fiscale come uno strumento di dissenso. Parte del successo forzaleghista (per riprendere la nota formula di Edmondo Berselli) si basava anche su questo: dagli ammiccamenti berlusconiani all'evasione fino al "Paroni a casa nostra" leghista, la tassazione ha costituito un terreno di protesta, di battaglia e di consenso politico. Anche se, spesso, rimanevano parole a cui raramente seguivano fatti. Quale concezione delle tasse, dunque, ha la popolazione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento?

Poco più di quattro nordestini (41%) su dieci considerano le tasse un dovere civico e una quota equivalente (41%) le percepisce come un mezzo per garantire i servizi. È una minoranza, invece, a giudicarle uno strumento di oppressione dello Stato (18%). Quale profilo contraddistingue ciascuna di queste tre concezioni?

Coloro che giudicano le tasse un dovere civico (41%) sono in misura maggiore adulti o anziani (oltre 55 anni) e in possesso di un livello di istruzione medio o basso. Guardando alla condizione socio-professionale, ritroviamo una presenza superiore alla media di liberi professionisti, casalinghe e pensionati. Politicamente, invece, sono in misura maggiore gli elettori dei partiti presenti attualmente in Parlamento (Pd, Idv, Pdl, Lega Nord e Udc) a considerare le tasse un dovere civico.

Coloro che giudicano i tributi un mezzo per garantire i servizi (41%), invece, sono in misura maggiore giovani under-24 e persone di età centrale (45-54 anni), e guardando all'istruzione ritroviamo una presenza superiore alla media di quanti sono in possesso di un diploma o una laurea. Se consideriamo la condizione professionale, poi, emerge una maggiore presenza di impiegati, imprenditori e studenti, mentre dal punto di vista politico ritroviamo su questa posizione soprattutto gli elettori di Pd, Idv, Udc, Sel e Movimento 5 Stelle (M5S).

Infine, vediamo come si caratterizza la minoranza che giudica le tasse uno strumento di oppressione dello Stato (18%). Guardando alle classi d'età, ritroviamo una presenza superiore alla media di giovani e adulti (15-44 anni), con la massima popolarità tra i 25 e i 34 anni (dove raggiunge il 30%). Dal punto di vista socio-professionale, sono imprenditori, operai, casalinghe e disoccupati a mostrarsi più sensibili di altri all'idea che le tasse siano uno strumento di oppressione, mentre politicamente questa idea sembra essere presente in misura superiore alla media tra gli elettori di Lega Nord, Sel e M5S.

Quale tassa vorrebbero abolire i nordestini? Al primo posto troviamo il Canone Rai (39%), seguito dall'ultima arrivata, l'Imu (36%). Troviamo poi, molto distanziate, Iva e Bollo Auto (entrambi: 5%), mentre appaiono residuali le indicazioni relative a Irpef e Irap. Infine, quasi il 7% preferirebbe fossero abolite tutte le tasse, mentre il 3% non ne cancellerebbe neanche una.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 31 maggio-4 giugno 2012 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1008 persone (rifiuti/sostituzioni: 3615), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Fabio Turato, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Mauro Vullo ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.
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