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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST RIDUCE I CONSUMI ALIMENTARI

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
QUELLI CHE AMANO L'EUROPA E SONO FEDELI ALLA MONETA UNICA
[di Natascia Porcellato]

L'acuirsi della crisi in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e in provincia di Trento emerge abbastanza chiaramente anche dai mutamenti negli stili di consumo. L'Osservatorio sul Nord Est, curato da Demos per Il Gazzettino, si occupa oggi del calo degli acquisti dei generi primari tra la popolazione. Il 46% degli intervistati ha ridotto la quantità di carne e pesce acquistata nell'ultimo anno, mentre il 29% ha attuato la stessa operazione per frutta e verdura. Un nordestino su quattro, poi, ha diminuito l'acquisto di pane e uno su cinque quello di pasta.

Nelle scorse settimane, Confcommercio ha segnalato che, con il mese di marzo, sono arrivati a 10 i mesi di riduzione consecutiva nelle vendite al dettaglio. Al netto della variazione dei prezzi, inoltre, la diminuzione dei consumi nel primo trimestre 2013 ha segnato un -4.8% rispetto allo stesso periodo del 2012. Questa contrazione riguarda soprattutto l'abbigliamento e i casalinghi, ma anche il consumo di generi primari non sembra esserne immune.

Nel sondaggio pubblicato oggi, infatti, emerge che il 46% dei nordestini ha diminuito i suoi acquisti di carne e pesce, mentre un anno fa il dato era fermo al 35%. Quasi raddoppiata, invece, la quota di coloro che hanno ridotto i consumi di frutta e verdura: tra il 2012 e il 2013 sale dal 15 al 29%. Sostanzialmente fermo, poi, l'esodo dall'acquisto di pane: sia nel 2012 che nel 2013 è circa il 25% a dichiarare di averne ridotto l'acquisto. In aumento, invece, la percentuale di nordestini che ha tagliato le quantità di pasta, salita dal 13% dell'anno scorso all'attuale 20%.
La costruzione di un indice sintetico (che considera coloro che hanno dichiarato di aver ridotto il consumo degli alimenti) ci permette di leggere la situazione in modo più chiaro. Quattro nordestini su dieci (40%) non hanno mutato il proprio stile di consumo, mentre nel 2012 era il 50% ad essere in questa condizione. Ad aver ridotto moderatamente l'acquisto alimentare (1 o 2 alimenti) è il 44% degli intervistati, e questo settore è in aumento di quasi 4 punti percentuali rispetto ad un anno fa. Ad essere cresciuta in modo più deciso è la quota di popolazione che ha diminuito i propri consumi in modo diffuso (3 o 4 alimenti): nel 2012 era il 10% ad aver adottato questo comportamento, mentre oggi la percentuale è salita al 16%. Vediamo come si caratterizzano le tre categorie individuate attraverso l'indice rispetto a condizione socio-professionale ed età. Come spesso accade, in alcune categorie sono compresenti diversi stili di consumo, e per questo sono riprese più volte.

Coloro che non hanno diminuito i propri consumi sono soprattutto giovani con meno di 34 anni, mentre dal punto di vista socio-professionale ritroviamo una presenza superiore alla media di impiegati, liberi professionisti e studenti.
La diminuzione moderata dei consumi, invece, è più frequente tra coloro che hanno tra i 15 e i 24 anni, oltre che tra gli adulti di età compresa tra i 35 e i 54 anni. Guardando alle professioni, poi, ritroviamo una presenza superiore alla media di imprenditori, studenti, casalinghe e disoccupati.

Infine, guardando il profilo di quanti hanno diminuito i propri consumi in modo diffuso, osserviamo una maggiore presenza di persone adulte o anziane (oltre 45 anni), mentre professionalmente ritroviamo soprattutto operai, casalinghe, disoccupati e pensionati.

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 2-4 aprile 2013 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1004 persone (rifiuti/sostituzioni: 5469), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3,09%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI. Lorenzo Bernardi ha fornito consulenza sugli aspetti metodologici. L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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