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OSSERVATORIO SUL NORD EST - IL NORD EST FAVOREVOLE ALLE UNIONI CIVILI MA NON ALLE ADOZIONI GAY

Svolto su incarico de Il Gazzettino, che ne ospita anche la pubblicazione settimanale, rileva gli atteggiamenti politici e culturali di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e della provincia di Trento.
SÌ AI DIRITTI PER LE UNIONI CIVILI, NO ALLE ADOZIONI IN COPPIE GAY
[di Natascia Porcellato]

Un consolidato sostegno ai diritti civili per le coppie di fatto, una crescente apertura alla concessione del diritto di sposarsi agli omosessuali, una certa cautela in tema di adozioni: potremmo riassumere così quanto emerge dall'Osservatorio sul Nord Est di oggi che indaga intorno ai temi sollevati nell'ultimo anno dal cosiddetto DDL Cirinnà.

Secondo i dati elaborati da Demos per Il Gazzettino, il 65% degli intervistati ritiene che "Le coppie di fatto dovrebbero avere gli stessi diritti legali delle persone sposate". Guardando alla serie storica, possiamo vedere che il sostegno al riconoscimento di uno status giuridico ai conviventi era fermo al 54% nel 2004. In tutte le indagini successive, però, i valori oscillano tra il 64 e il 68%, segno di una sostanziale stabilità dell'orientamento presso l'opinione pubblica.

L'apertura al riconoscimento di diritti alle coppie di fatto è netta. Ma se ipotizziamo di concedere l'istituto del matrimonio agli omosessuali? Qui, i nordestini si dividono: il 49% si dichiara favorevole, il 50% è contrario. Guardando al 2006, quando i favorevoli erano il 27%, il saldo è positivo di 22 punti percentuali: l'orientamento, dunque, appare in netta crescita.
L'analisi dei dati rilevati in tema di adozioni, che mostrano una certa diversità di orientamenti, va condotta con particolare cautela, data la delicatezza del tema. È il 65% degli intervistati che si dichiara d'accordo con l'idea di concedere a coppie conviventi eterosessuali la possibilità di adottare dei bambini. Il favore tende a salire (79-81%) soprattutto tra agli under-44, tra le persone in possesso di un alto livello di istruzione (75%) e quanti frequentano saltuariamente la messa (71%) o non sono praticanti (84%). Politicamente, il sostegno è massiccio tra gli elettori del M5s (82%) e i reticenti (73%), ma raggiunge il 60% anche tra quelli di Pd, Lega e dei partiti minori.

Poco più di un nordestino su due (53%), invece, concederebbe ad un single la possibilità di adottare dei bambini. Il sostegno più ampio proviene dagli under-25 (64%) e da quanti hanno tra i 35 e i 44 anni (62%), da chi è in possesso di un diploma o una laurea (56%), oltre che da coloro che frequentano saltuariamente (61%) o non frequentano affatto (60%) i riti religiosi. Dal punto di vista politico, sono gli elettori del M5s (59%), dei partiti minori (64%) e gli incerti (58%) a mostrare le aperture più consistenti.

Il favore diminuisce sensibilmente quando si ipotizza di concedere l'adozione alle coppie omosessuali (29%). In questo caso, è interessante osservare come si polarizzino gli atteggiamenti nei diversi settori sociali. Se guardiamo all'età, vediamo che il consenso alle adozioni da parte di coppie gay supera la soglia della maggioranza assoluta tra i giovani (57%) e tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni (52%); si colloca intorno alla media dell'area nelle classi d'età centrali (27-30%); scende nettamente tra adulti (55-64 anni, 17%) e anziani (14%). Guardando all'istruzione, possiamo osservare un sostegno superiore alla media tra chi è in possesso della licenza media (32%) o coloro che hanno conseguito un diploma o una laurea (43%). Dal punto di vista religioso, il favore per le adozioni da parte di coppie omosessuali supera la maggioranza assoluta tra i non praticanti (52%), riguarda quasi un praticante saltuario su tre (31%) e il 17% di coloro che vanno in Chiesa assiduamente. Politicamente, infine, il favore tende a ridursi soprattutto tra i simpatizzanti di FI (11%) e Lega (16%), mentre aumenta (fino a superare la media dell'area) tra gli elettori di Pd (35%) e M5s (34%), tra quanti si rivolgono ai partiti minori (41%) e chi si rifugia nell'area grigia dell'incertezza o della reticenza (34%).

NOTA INFORMATIVA

L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è stato condotto nei giorni 8-10 febbraio 2016 e le interviste sono state realizzate con tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing) da Demetra. Il campione, di 1010 persone (rifiuti/sostituzioni: 10172), è statisticamente rappresentativo della popolazione, con 15 anni e più, in possesso di telefono fisso, residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.08%). I dati fino al 2007 fanno riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati all'unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la supervisione dell'indagine CATI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it.

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